di Goffredo Adinolfi

A Lisbona la protesta cresce di giorno in giorno, così, dopo la manifestazione convocata il 15 settembre scorso dal gruppo «que se lixe a Troixa» - che si fotta la Troika - ieri è stata la volta del sindacato: centinaia di migliaia di persone si sono concentrate nell'immensa praça do Comercio riempiendola in ogni suo angolo. Gestire la crisi non dev'essere facile per la Confederação geral dos trabalhadores : difficile è trovare il giusto equilibrio tra il possibile e l'auspicabile e controllare tendenze centrifughe naturali in un momento di grande disperazione o, al contrario, un eccesso di rabbia e violenza. Finora si può dire che ciò che è stato fatto è stato fatto con intelligenza e pragmatismo.

Forse perché la Cgtp, capillare nel paese, conosce bene i sentimenti dei lavoratori, o forse è molto più semplicemente l'esperienza accumulata in oltre 40 anni di lotta. Se per un anno e mezzo il motore del conflitto sociale è stato mantenuto relativamente a basso regime - ci sono stati comunque due scioperi generali e una grande manifestazione il febbraio scorso - ora che i risultati delle politiche della troika sono evidenti a tutti è venuto il momento di spingere sull'acceleratore. Armenio Carlos, segretario generale della Cgtp, nel suo comizio finale annuncia che il 1 di ottobre ci saranno assemblee in tutti i luoghi di lavoro e che il 3 ottobre il consiglio nazionale deciderà se e quando indire il terzo sciopero generale di questa crisi. Per il governo un autunno di battaglie su due fronti: da un lato il deficit, che entro dicembre dovrà scendere dell'1,8%, dall'altro una cittadinanza che non intende sopportare ulteriori riduzioni dei propri livelli di vita. Il clima è cambiato e la consapevolezza mostrata in queste due ultime manifestazioni - una auto-organizzata a settembre e quella di ieri - ne sono una evidente dimostrazione. A febbraio quel che contava era mostrarsi vivi, pur sapendo che i risultati della lotta avrebbero potuto essere scarsi. Ora, a distanza di appena 7 mesi, in un quadro di disastro completo, il sindacato si pone non solo come forza di difesa dei suoi iscritti, ma a soprattutto come un'organizzazione chiamata a sopperire a un vuoto che esiste nella società e nei partiti. O povo está a perder o medo , il popolo sta perdendo la paura tuona Armenio Carlos che soggiunge: non sarà facile piegare noi, che ci siamo formati negli anni bui della dittatura fascista.

 

il manifesto 30 settembre 2012

 

 

 

Condividi

Cerca

Sostieni il Partito


 

COME SOTTOSCRIVERE

  • tramite bonifico sul cc intestato al PRC-SE al seguente IBAN: IT74E0501803200000011715208 presso Banca Etica.
  • attivando un RID online o utilizzando questo modulo
  • con carta di credito sul circuito sicuro PayPal (bottone DONAZIONE PayPal sopra)

Ricordiamo che le sottoscrizioni eseguite con la causale erogazione liberale a favore di partito politico potranno essere detratte con la dichiarazione dei redditi del prossimo anno