BOLIVIA · Il discorso del ministro dell'Ambiente e dell'Acqua
Parla José Antonio Zamora Gutierrez: «Siamo venuti con soluzioni concrete, non per negoziare»
La Bolivia si distingue, tra i paesi «in via di sviluppo», per la radicalità e fermezza tenuta durante la conferenza dell'Onu sul clima conclusa ieri a Doha. Ecco stralci dal discorso di José Antonio Zamora Gutierrez, ministro boliviano dell'Ambiente e dell'Acqua. «Il pianeta e l'umanità sono a rischio di estinzione. Foreste, biodiversità, fiumi, oceani, la comunità umana sono in pericolo.
(...) Un modello di civiltà sprecone, escludente, rapace ha dato ricchezza a pochi e povertà ovunque, producendo inquinamento e crisi climatica.
Non siamo venuti qui per negoziare il clima o per proteggere il business che aggrava la crisi climatica distruggendo Madre Terra. Siamo venuti con soluzioni concrete. Il clima non è in vendita, signore e signori!! (...) Non pagheremo per il debito climatico dei paesi sviluppati verso quelli non sviluppati. I primi devono assumersi tutte le responsabilità. Ci sono paesi poveri che mentre stanno facendo grandi sforzi per ridurre le emissioni, pagano anche il prezzo di una crisi climatica che ogni giorno porta siccità, uragani, inondazion, rendendo i poveri più poveri. I paesi impoveriti e in via di sviluppo hanno una grande sfida di fronte: sradicare la miseria. Dovranno far fronte a una crisi del clima di cui non sono responsabili e al tempo stesso assicurare salute, educazione, energia, acqua, infrastrutture, lavoro, case, ricostruzione dopo gli eventi estremi.... Denunciamo quei paesi che spingono per i meccanismi di mercato, già rivelatisi inefficaci. (...) Non permetteremo di sostituire con il commercio del carbonio i doveri dei paesi sviluppati. Le nazioni sviluppate devono guidare le azioni di mitigazione con passi concreti e quelle in via di sviluppo devono fare la loro parte sulla base della loro capacità e dei finanziamenti e tecnologie che saranno loro accordati. Abbiamo anche proposto un "Meccanismo congiunto per la mitigazione e l'adattamento" che comprende una gestione sostenibile delle foreste non basata sul mercato bensì sulle comunità indigene e contadine. La nostra visione, in Bolivia, è il viver bene, un'alternativa culturale e di civiltà al capitalismo; verso un equilibrio armonioso fra società e natura».
il manifesto 9.12.2012