Nuovo allarme sulla cassa integrazione, la crisi non accenna a fermare la sua corsa: secondo un'elaborazione della Cgil sui dati Inps, durante lo scorso anno sono stati circa 520 mila i lavoratori «equivalenti» in cassa integrazione a zero ore. Nel complesso sono state autorizzate quasi 1,1 miliardi di ore. Un numero che si traduce in circa 8 mila euro a testa persi, per un taglio complessivo della busta paga di 4,2 miliardi al netto delle tasse. Ma non basta, perché altri dati preannunciano un 2013 difficile, almeno per quanto riguarda la percezione degli italiani: secondo un sondaggio di ConfesercentiSwg solo il 16% dei nostri concittadini - la metà dello scorso anno - vede in arrivo un miglioramento per l'economia del Paese, mentre il restante 86% pensa che il 2013 non porterà alcuna evoluzione positiva, ma addirittura un ulteriore peggioramento.
E se per l'Italia ci si aspetta un ulteriore peggioramento, le prospettive per la propria famiglia e la situazione personale sono solo un po' meno negative. Il 52% degli intervistati (+5% rispetto allo scorso anno) ritiene che la situazione rimarrà la stessa; diminuiscono gli ottimisti (passano dal 17 al 14%), mentre i pessimisti scendono dal 36% al 34%. Tornando ai drammatici dati sulla cassa integrazione diffusi dalla Cgil, lo studio del sindacato sottolinea che il 2012 è stato il secondo peggior anno (dopo il 2010) degli ultimi 32 (dal 1980, anno di inizio delle serie storiche) in termini di ricorso alla cig. Dall'inizio della crisi, cioè dal 2008 a oggi, le aziende hanno chiesto all'Inps 4,4 miliardi di ore. Ma se nel 2008 ci si è limitati a 188,8 milioni, concentrati negli ultimi mesi, nel 2009 si sono raggiunti i 918,1 milioni di ore e nel 2010, con l'introduzione della cassa in deroga, si è toccato il picco con 1,2 miliardi di ore. Il 2011 si è chiuso con 953,5 milioni di ore, ma l'anno scorso si è verificata una nuova accelerazione. Secondo il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada, questi numeri descrivono «un sistema produttivo letteralmente frantumato dagli effetti della crisi e dalla cecità di chi prima ha negato e poi non ha agito. Così come la condizione di centinaia di migliaia di lavoratori è di grandissima sofferenza. Serve un'opera di ricostruzione, che deve partire dal lavoro: sarà questo il compito del prossimo governo». La Cgil «farà la sua parte», presentando alla prossima conferenza di programma, a fine gennaio, un «Piano del Lavoro». Nel 2012, spiega ancora la Cgil, si è registrato un aumento delle richieste di ore di cig del 12,1% rispetto al 2011. Sono state autorizzate 335.603.725 ore per la cig ordinaria (+46,25%), 400.284.270 per la cig straordinaria (-5,53%) e 354.766.227 per la cig in deroga (+10,87%). Questi numeri hanno coinvolto lo scorso anno a vario titolo (a partire cioè dalla singola giornata di cassa integrazione) più di 2 milioni di lavoratori. Al primo posto per uso della cassa si trova la Lombardia, con quasi 115 mila lavoratori equivalenti a zero ore. Seguono Piemonte (68 mila) e Veneto (49 mila). Il settore più colpito è quello della meccanica, con oltre 167 mila lavoratori a zero ore coivolti.
il manifesto