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Segreteria Prc Roma

Una grande manifestazione piena di popolo e bandiere ha attraversato ieri il centro di Roma. Erano anni che non si vedeva una così vasta partecipazione ad un corteo cittadino: dai partiti del centro sinistra ai sindacati, dalle associazioni ai comitati cittadini di lotta e ai movimenti, tutta la Roma alternativa ad Alemanno e alla sua drammatica gestione della cosa comune è scesa in piazza.

L’elemento che ha simbolicamente unito tutte le vertenze e la contrarietà alle sciagurate azioni politiche di questa giunta è stata la decisione di voler vendere a breve una quota pari al 21% del capitale detenuto dal Comune in Acea, la più grande società multi utility della Capitale che gestisce acqua e energia: Alemanno ha infatti deciso di fare cassa su questo patrimonio collettivo per cercare di finire il suo mandato, e poco importa se il Comune di fatto perderà il controllo pubblico a beneficio dell’ingresso di nuovi privati o dell’incremento delle quote di privati già esistenti all’interno della società (uno su tutti, Caltagirone).
Attorno alla contrarietà alla svendita di Acea, e grazie all’impulso del Coordinamento Romano per l’Acqua Pubblica, si è così riunita una vasta opposizione che, partendo dal rispetto del voto referendario di oltre 1,2 milioni di romani, pretende una gestione differente dei servizi pubblici locali, a partire dall’acqua. Ma si è concretizzata la contrarietà ad Alemanno nel suo complesso, il sindaco che passerà alla storia per Parentopoli e Rifiutopoli, per aver agevolato o non ostacolato l’insediamento di forze dichiaratamente fasciste, per aver creato e cavalcato la fobia della sicurezza e non averla poi saputa neppure minimamente garantire, per aver concesso bilancio dopo bilancio le condizioni migliori al continuo strapotere della rendita immobiliare nella città, per l’assenza di trasparenza della cosa pubblica, per la repressione, per le assunzioni di ex Nar, e per molto altro ancora. Oggi l’obiettivo di cacciare Alemanno prima della sua scadenza il prossimo anno è dunque la premessa per costruire un alternativa e le strade piene di romane e romani ne confermano l’urgenza.
Non può sfuggire poi una riflessione sulla modalità con la quale si è giunti al successo di ieri. Un percorso lungo, a tratti difficile, che ha saputo nel tempo superare anche diffidenze reciproche ed infine presentarsi contro l’ennesima svendita di patrimonio comune nella sua formulazione migliore, quella che unisce la radicalità dei contenuti della protesta all’unità delle forze che attorno a questi punti fermi oggi si riconoscono. Non è stato l’unico momento di lotta ad Alemanno in tutti questi difficili anni: già il progetto Roma Bene Comune, oltre alle molte conflittualità territoriali, avevano messo in atto una costante azione di lotta sui principali temi di conflitto. Ieri però si è avvertita la forza della convergenza sul tema delle privatizzazioni della massa critica necessaria a fermarle. E la Federazione della Sinistra romana è stata ed è uno dei soggetti attivi in questo percorso.
I molti interventi che hanno concluso la manifestazione hanno visto intrecciarsi i vari temi con i quali si costruisce l’alternativa ad Alemanno: beni comuni, lavoro, partecipazione. E una convinzione collettiva: non disperdere il patrimonio di idee e di militanza che ha riempito ieri le strade di Roma.
Occorre adesso riprodurre anche il prossimo sabato una vasta partecipazione nella manifestazione nazionale promossa dalla Federazione della Sinistra contro le politiche del governo Monti. Il 12 Maggio, così come il 5 maggio per la città di Roma, deve divenire un ulteriore punto di partenza per rendere visibile l’opposizione sociale diffusa e dare voce finalmente ad un alternativa al governo tecnico. Noi saremo nuovamente in piazza nell'’ottima compagnia di tante compagne e tanti compagni che arriveranno da tutti i territori del Paese.

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