Si è tenuto ieri pomeriggio sotto la prefettura della Spezia il presidio unitario organizzato dalla Federazione della Sinistra spezzina contro la “riforma” del lavoro targata Monti-Fornero che smantellerà lo Statuto dei Lavoratori cancellando uno dei suoi principali articoli, il numero 18, quello che protegge i lavoratori delle aziende superiori ai 50 dipendenti dai licenziamenti senza giusta causa.
I Giovani Comunisti spezzini hanno calato di fronte a piazza Europa un enorme striscione di 25 metri con la scritta a caratteli cubitali “Giù le mani dall’articolo 18″ per protestare contro una legge vergognosa in procinto di essere approvata in maniera bipartizan dal parlamento, dieci anni dopo il fallito tentativo di Berlusconi che solo la grande mobilitazione di piazza della Cgil di Cofferati riuscì a fermare nel 2002.
Oggi resta solo l’opposizione durissima di forze come la Fiom e la Federazione della Sinistra, che da mesi danno battaglia contro il governo Monti e contro le sue poltiche reazionarie e senza rispetto per ogni categoria di lavoratore. Addirittura il ministro Fornero, non paga di quanto già fatto nel suo disegno di legge, si è affrettata a comunicare “l’auspicio” a estendere la libertà di licenziamento anche per i dipendenti pubblici: nemmeno il tanto vituperato ministro Pdl Brunetta si era mai spinto a tanto. In risposta a tale sfrontatezza la Fds ha organizzato in tutta Italia una mobilitazione generale per sensibilizzare la cittadinanza su quanto sta accadendo a Roma.
Alla Spezia la novità è stata la risposta di tutte le forze di sinistra che si ritengono estranee alle politiche di Monti lanciando un chiaro messaggio di unità sul modello del francese “Front de gauche”. Per questo al presidio hanno partecipato rappresentanti di Idv, Sinistra Critica, Psi, Sel, Lotta Comunista, Fiom e Cgil che vogliamo.
Per gridare no al governo Monti, e si alla difesa del lavoro e dei diritti conquistati dai lavoratori in anni e anni di lotte e sacrifici.
Federazione della Sinistra La Spezia