Tra le località che hanno riportato i maggiori danni a seguito del terremoto c'è Ostiglia, in provincia di Mantova, dove è crollata una scuola (per fortuna senza causare vittime).
Ebbene, a quanto pare Ostiglia sarebbe stata nei piani per lo sviluppo nucleare del precedente Governo, deragliati poi in seguito al referendum dello scorso giugno. Ad ogni modo, in una mappa di località dove costruire centrali nucleari ci sarebbe stata anche la cittadina emiliana.
Il Fatto Quotidiano nel 2010 scriveva:
“Sono due i siti candidati ad ospitare una nuova centrale. Caorso, in Emilia Romagna (dove esiste la centrale più grande e più recente d’Italia) ma confinante con la provincia di Lodi. Questo sito avrebbe tutte le condizioni: un piano già predisposto per l’eventuale evacuazione in caso di incidente nel raggio di 50 Km, l’approvvigionamento di acqua dal Po, il deposito temporaneo di scorie e un elettrodotto di grande portata per mettere in rete l’energia. Per l’altra ipotesi ci si sposta in provincia di Mantova, tra Ostiglia e Sermide, dove esistono già due centrali e le strutture necessarie a metterne in funzione una terza”. Per ora sono solo ipotesi ma per convincere le popolazioni ad accettare l’atomo in casa è probabile che il ministro Romani farà ricorso al “metodo francese”: offrire incentivi ai Comuni che si candidano ad ospitare gli impianti.