di Pierre Laurent*
I risultati del primo turno delle elezioni parlamentari confermano la volontà delle donne e degli uomini francesi di voltare pagina rispetto alla destra. Dopo l'elezione di Francois Hollande il 6 maggio sarà possibile domenica prossima eleggere una maggioranza di sinistra nell'Assemblea Nazionale.
Il voto è stato caratterizzato da una scarsa affluenza alle urne e da un crescente bipolarismo che distorce la realtà e la pluralità della vita politica francese. Questa è la conseguenza della frenesia “presidenzialistica" del dibattito politico. L'inversione del calendario elettorale (prima le presidenziali, poi le legislative, ndr) distorce e sottovaluta il significato delle elezioni legislative. Si tratta di un serio problema democratico che solo un'ambiziosa riforma istituzionale in direzione di una Sesta repubblica potrebbe risolvere. E' un obiettivo che il Pcf e il Front de gauche continueranno a portare avanti.
Il Front de gauche ottiene, secondo le prime stime, il 7%. Questo risultato conferma il radicamento nazionale del Fronte de gauche, che anche stavolta si afferma come la seconda forza della sinistra. Il Front de gauche è diventato una realtà in molti distretti. Le due battaglie, per le presidenziali e le legislative, condotte nel corso di questo semestre, sono una promessa per il futuro e una risorsa imprescindibile per la sinistra.
Domenica prossima possiamo eleggere un gruppo del Fronte de gauche all'Assemblea Nazionale, all'interno di una vasta maggioranza di sinistra. Il paese potrà contare sui deputati per cinque anni. Fin da stasera l'appello è a battere domenica prossima i candidati della destra ancora in lizza, a sbarrare la strada del Fn (il Front National di Jean-Marie Le Pen, ndr) verso l'Assemblea nazionale, di concentrarsi sui candidati di sinistra meglio piazzati ed eleggere una maggioranza di sinistra resa più forte da un gruppo del Front de gauche.
*Segretario PCF