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da rassegna.it
I dati del quinto Rapporto nazionale filo d’argento pubblicato dall’Auser. L’isolamento fisico e relazionale e redditi bassi e povertà investono fasce sempre più ampie di over 65. Il 2011 è stato l’anno delle emergenze sociali e degli “esclusi”
Anziani sempre più a rischio solitudine e povertà.Due gravi emergenze sociali risaltano dai dati del V Rapporto Nazionale sul Filo d’Argento, il servizio di telefonia sociale di Auser, presentati a Roma il 3 luglio: l’isolamento fisico e relazionale e redditi bassi e povertà che investono fasce sempre più ampie di over 65. Gli anziani sono sempre più soli, soprattutto nelle grandi città del nord, e vivono una quotidianità difficile e faticosa, devono fare i conti con la disgregazione delle reti parentali ed amicali e con i ridotti servizi socio assistenziali garantiti dagli enti locali. Sono quasi 450.000, gli anziani seguiti nel corso del 2011 dai volontari del Filo d’Argento, con un incremento del 3.5% rispetto all’anno precedente, mentre i servizi resi agli utenti sono arrivati a quota 2 milioni e 360mila, con un una crescita del 7,3% rispetto al 2010. Il 2011 è stato l’anno delle emergenze sociali e degli “esclusi”. “Stanno crescendo moltissimo i bisogni espressi soprattutto dagli anziani più fragili – ha detto il presidente nazionale Auser Michele Mangano - e purtroppo siamo in presenza di un arretramento dei servizi socio assistenziali pubblici, un fatto drammatico e inaccettabile, che mette il volontariato in una condizione di dover non integrare i servizi, ma sostituire. La scure che si abbatterà sul sistema sanitario avrà - temiamo- ripercussioni molto pesanti soprattutto sulle persone non autosufficienti. E’ giusto razionalizzare e combattere gli sprechi e i privilegi, ma non devono essere colpiti i cittadini anziani bisognosi di cure e assistenza”

Aumentano gli anziani a rischio povertà Siamo un Paese che invecchia più degli altri, deteniamo la percentuale più alta di over 80 il 5,8% della popolazione nel 2011; siamo secondi dopo la Germania per quanto riguarda la percentuale di ultrasessantacinquenni (20,3% contro il 20,6% della Germania). La regione più vecchia è la Liguria dove gli over 55 sono il 40% della popolazione residente. Siamo il Paese dove il 30% degli anziani con più di 65 anni vive da solo e il record spetta alle donne con il 37,5% contro il 14,5% degli uomini. In 5 regioni Valle d’Aosta, Piemonte, Trentino Alto Adige, Liguria e Sicilia la quota di donne anziane che vivono sole supera la soglia del 40%. Nel triennio 2009/2011 la crisi economica ha accentuato ulteriormente l’isolamento e il disagio di una quota importante di anziani e la loro necessità di sostegno. Il sistema di protezione sociale si rivela fortemente inadeguato anche alla luce delle recenti misure varate con il decreto Salva Italia: nel 2011 ben il 55% degli anziani italiani è costretto a vivere con un reddito inferiore ai 1000 euro al mese. Tra questi il 25% non raggiunge neanche i 500 euro al mese. Almeno 4 miliardi di euro di prestazioni sociali a favore degli anziani sono stati “bruciati” (soppressione fondo non autosufficienza, blocco indicizzazioni delle pensioni superiori a 1400 euro, raffreddamento della spesa regionale, taglio ai trasferimenti statali agli enti territoriali). Un welfare ridimensionato e familistico è il contesto sociale in cui ha operato nel 2011 il Filo d’Argento, nel tentativo di migliorare le condizioni di vita degli anziani.

Picco di chiamate in estate e nelle festività Nel 2011 gli utenti seguiti dai volontari del Filo d’Argento sono cresciuti del 3,5% arrivando a quota 448.000, per la maggior parte si tratta di donne molto anziane, sole che vivono nelle grandi città. Mentre i servizi erogati sono cresciuti invece del 7,3% superando quota 2 milioni 360mila. La crescita dei servizi di volontariato è dipesa dalla forte pressione esercitata dalla domanda sociale, in parte veicolata verso gli organismi Auser dagli enti locali a corto di risorse. Il 2011 è stato l’anno delle emergenze sociali e degli esclusi. In base alle analisi svolte su un campione di circa 30 mila utenti, il 92% degli anziani assistiti non è inserito in un piano di assistenza pubblica, né è seguito da altri soggetti privati. Il 6,7% del campione è seguito dai servizi socio-sanitari e da privati e cooperative sociali l’1.3%. Gli interventi di Filo d’Argento soddisfano una domanda sociale in forte crescita da parte degli anziani in genere non coperta dalle istituzioni locali. Il 31, 2% delle richieste di informazioni e di aiuto pervenute al Filo d’Argento provengono da istituzioni pubbliche, ciò significa che questi enti quando non sono in grado di intervenire per soddisfare il bisogno delle persone tendono a trasferire le richieste d’aiuto alle associazioni di volontariato. Circa l’80% degli interventi ha riguardato l’accompagnamento ai servizi con trasporto, la “compagnia sociale” e la consegna di pasti e farmaci a domicilio. Forte crescita di utenti e servizi al Nord e in Toscana, meno dinamici il Centro e il Sud dove i comuni sono resistenti nell’applicare il principio di sussidiarietà orizzontale.

Cresce la componente maschile Le persone assistite sono soprattutto donne, circa il 69%, con un’età media superiore ai 65 anni e vivono in grande maggioranza nel Nord del Paese (87%) specie in Lombardia, Piemonte, Veneto. La crescita della componente maschile tra gli assistiti del Filo d’Argento riguarda in particolare la Calabria (più 4,8%),l’Umbria ed il Veneto. Nel Sud l’82% degli utenti permane di sesso femminile, la bassa incidenza dell’utenza maschile di Filo d’Argento rispetto ad altre zone è dovuta a motivazioni culturali e comportamenti sociali radicati in base ai quali pare che gli uomini incontrino maggiori difficoltà a chiedere esplicitamente aiuto. Il 60% degli utenti sono over 75, più precisamente il 43,5% delle persone che ottengono un servizio da Filo d’Argento ha un’età compresa tra i 75 e gli 84 anni; il 16,2% ha più di 84 anni. Esiste inoltre un’utenza non anziana con età inferiore ai 65 anni che si attesta intorno al 16,5%.

Cosa chiedono gli anziani La richiesta di compagnia nelle sue diverse forme, a domicilio o nell’uscire, riguarda soprattutto gli anziani con più di 75 anni, mentre i servizi relativi al trasporto interessano anche un’utenza non anziana, in particolare con età al di sotto dei 45 anni. Gli aiuti attivati sono aumentati del 4% rispetto all’anno prima, l’incremento più elevato dei servizi erogati riguarda l’accompagnamento con trasporto (più 10,5%) e la consegna pasti (più 7%). La richiesta di servizi di trasporto e per la mobilità è ormai un fenomeno in forte crescita e in parte nuovo rispetto al passato: infatti, il cosiddetto trasporto sociale si è progressivamente trasformato da un nucleo di servizi finalizzati al trasporto (con accompagno) degli anziani dalla propria abitazione ai presidi ospedalieri e ambulatoriali e ad altri uffici pubblici (anagrafe, cimitero, ecc.) a un’attività che facilita tutti gli spostamenti degli anziani. In definitiva gli interventi organizzati da Filo d’Argento rispondono a una forte domanda sociale espressa dagli anziani, che si indirizza verso l’uso “attivo” del territorio; domanda che può essere soddisfatta sempre meno attraverso il ricorso alla istituzionalizzazione; al contrario richiede il potenziamento del sistema dei servizi reali e la creazione di nuove opportunità, (integrazione sociale, promozione del benessere, invecchiamento attivo) nelle comunità.

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