di Maria R. Calderoni
Associazione per delinquere. Ladri. Truffatori. A dirlo non è la vox populi o i tenaci seguaci del famoso filosofo di Treviri che proprio in questi giorni a Londra portano in piazza il festival "Marxism 2012". A dirlo, sia pure con british garbo, è lo stesso Downing Street, per bocca di David Cameron in persona: I banchieri che si sono comportati impropriamente devono essere puniti.
E' il via del governo britannico all'inchiesta sullo scandalo dei banchieri ladri. Non proprio banchieri qualsiasi. Si tratta dei "Big Four" , i Quattro Grandi" del sistema finanziario anglosassone, cioè le banche che hanno nome Barclays, Royal Bank of Scotland, Hsbc, Lloyds. Il gotha della finanza di Sua Maestà.
Cameron è chic, quando parla finemente di "comportamenti impropri"; ma non è altrettanto elegante il governatore della Banca d'Inghilterra, un infuriato Mervyn King, che, addirittura nel corso di una pubblica conferenza, ha accusato gli uomini delle Big Four "di trattamento sleale dei clienti", di "manipolazione ingannevole", di "frode sistematica". Cinici, bari e pure ladri, ancorché pagati a peso d'oro (gratifiche da 100 milioni di dollari per esempio aL presidente della Barclays, Bob Diamond).
Due inchieste parallele hanno dunque preso il via; quella del Parlamento e quella del "Serious Fraud Office", l'ufficio-braccio operativo dell'Authority di sorveglianza. Trattasi di mega-scandalo, coinvolti i colossi della City e una ventina di banche minori. E come hanno fatto? A noi comuni mortali riesce difficile capirlo e anche spiegarlo, dato che si entra in un labirinto di oscuri tecnicismi in cui è arduo raccappezzarcisi; ma pare che "questa volta" ci siano di mezzo "i tassi Libor", mai sentito parlare? Nemmeno noi, però lo troviamo su Internet. "Libor" è un acronimo che sta per "London Interbank Offered Rate", una roba che si "esercita" sui prestiti interbancari giornalieri e che, manipolata e taroccata come sanno fare lor banchieri, taglieggia e deruba risparmiatori e imprese e nel contempo consente ai fedifraghi favolosi guadagni, succhiando da un mercato planetario grande quanto 500 trilioni di dollari. Provate a fare i conti.
Troppo persino per la City; troppo anche per il Governo conservatore ("Banchieri
da casinò", li ha definiti il ministro delle attività produttive, il liberaldemocratico Vince Cable).
Più che l'etica, a muovere è il panico. Sono lì ancora tutte aperte le immani ferite provocate all'economia britannica - e all'intero mondo - dal crac delle banche nel famigerato 2008. E gronda sangue il costo del salvataggio delle Barclays e company, effettuato tutto a spese del Bilancio pubblico e dei contribuenti. Dei cittadini. Chiamati obbligatoriamente a risarcire e salvare gli stessi che li hanno rovinati.