120926irisbusdi Rassegna.it
Settanta lavoratori dello stabilimento in provincia di Avellino si barricano nella sede del comune di Ariano Irpino. Occupata anche l’Agenzia delle entrate della città siciliana. “Non ce ne andremo senza le risposte che aspettiamo”.
Si accende il clima prima dell’incontro tra i sindacati e il governo sulla Fiat. Un gruppo di circa settanta operai della Irisbus, lo stabilimento in provincia di Avellino chiuso nel luglio dell’anno scorso da Fiat Industrial, ha occupato la sede del comune di Ariano Irpino, in provincia di Avellino. I lavoratori, guidati dalle Rsu dell’azienda di Valle Ufita, nella tarda mattinata avevano incontrato il sindaco, Antonio Mainiero, che si è messo in contatto con il prefetto di Avellino, Umberto Guidato, per rappresentare le ragioni dei manifestanti. La protesta si svolge pacificamente con gli operai che sostano nei corridoi del municipio e nella stanza del sindaco.

Chiedono che venga fissata la data dell’incontro per discutere della vertenza al ministero dello Sviluppo Economico, come avevano inutilmente fatto la scorsa settimana con un sit-in davanti alla Prefettura di Avellino.

“Se entro stasera - ha affermato Dario Meninno della Fiom Cgil - non avremo certezze sull’incontro di Roma, passeremo ad azioni anche eclatanti di protesta: da mesi, questa vertenza che riguarda la sorte di quasi 700 lavoratori dell’unico stabilimento italiano che produceva autobus, sembra non interessare nessuno. Abbiamo mantenuto per mesi un comportamento responsabile e civile ma di fronte al sostanziale mutismo del governo, che continua, siamo prossimi all’ esasperazione e pronti a difendere con azioni durissime il posto di lavoro”.

Sempre oggi, ma in Sicilia, gli operai della Fiat e dell’indotto di Termini Imerese hanno occupato la sede dell’Agenzia delle Entrate. La decisione è arrivata dopo un’assemblea in piazza Duomo, davanti al municipio. Le tute blu, circa 400, in corteo hanno raggiunto Termini Bassa, poi hanno occupato l’Agenzia. “Non ce ne andremo fino a quando non avremo le risposte che aspettiamo”, dice il segretario della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone, secondo quanto riporta l’Ansa. L’attesa è per l’esito dell’incontro odierno. “Ci auguriamo che si parli anche di Termini Imerese - afferma Mastrosimone - a differenza di quanto avvenuto nell’incontro tra il premier Monti e Marchionne, che ci hanno totalmente ignorati”. A fine dicembre, infatti, scade la cassa integrazione per i 2.200 operai diretti e dell’indotto, “dopodiché senza una soluzione ci saranno i licenziamenti collettivi”. La fabbrica siciliana è stata chiusa a fine dicembre, le trattative per la cessione dello stabilimento sono bloccate.

Intanto si apprende che è stato fissato per l’11 ottobre all’Unione Industriale di Torino l’incontro tra Fiat e sindacati (nella nota non si specifica quali) per il rinnovo del contratto specifico di primo livello del gruppo. La riunione sarà l’occasione per il debutto del nuovo responsabile delle relazioni industriali del Lingotto, Pietro De Biasi.

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