di Barbara Collevecchio
Molti sono venuti a conoscenza degli spin doctor da quando si parla di Casaleggio come consulente di Grillo e di Giorgio Gori, consulente di Renzi. Ma chi sono gli spin doctor e davvero c’è un pericolo nella loro diffusione? “Lo Spin doctor viene definito dal dizionario della Oxford University Press come una “persona incaricata di presentare le scelte di un partito politico sotto una luce favorevole”. Nel corso del novecento, il termine è andato assumendo un significato deteriore. Poiché è venuta a indicare l’autore di raggiri o il manipolatore di parole o notizie.
Con esso si indicano in politica sempre più spesso i portavoce e i consiglieri degli uomini politici e, a volte, gli stessi uomini politici”. Etimologia: spin “girare vorticosamente” doctor “specialista”, ossia colui che sa comunicare rapidamente ed efficacemente le notizie attraverso i canali di diffusione.
Come vengono gestite le informazioni tramite i mass media? Spesso tramite la creazione di opinioni, ma l’opinione non è verità. Eppure il nostro mondo rappresentazionale è influenzato dai mass media che creano opinioni prevalenti. Guardando la censura dei media su una candidata alle primarie come Laura Puppato, possiamo notare come pur non vigendo la censura in una democrazia, basta spegnere i riflettori nel momento giusto e una persona, così come il suo messaggio, non esiste. Siamo sicuri che la sfida alle primarie sarebbe stata davvero solo tra Renzi e Bersani? O qualcuno vuol far credere che questa sia un’opinione condivisa tramite abili strategie di marketing e presenzialismo mediatico?
Secondo Anna Oliverio Ferraris gli spin doctor sono abili illusionisti: “Compito dello spin doctor è gestire una crisi con messaggi e tattiche comunicative ad hoc, specialmente nel settore della politica, nei confronti ad esempio di una decisione impopolare, correggendo e smussando eventuali incaute prese di posizione e fornendo ai media e quindi all’opinione pubblica, l’interpretazione “corretta” delle esternazioni del soggetto per cui lavora. Si spiegano così le improvvise inversioni di tendenza o di giudizio di alcuni politici, che al mattino dicono una cosa e al pomeriggio un’altra del tutto opposta alla prima. Un’altra delle attività dello spin doctor è promuovere l’immagine di un soggetto, come se fosse un prodotto. Le tecniche sono quelle del marketing. Vengono messi in rilievo alcuni episodi e non altri. Si cerca di migliorare il look del soggetto in questione, nella convinzione che l’apparenza colpisce il pubblico più di altri tratti della personalità. Il soggetto viene addestrato a fornire una immagine positiva di sé di fronte alle telecamere: offrire il profilo migliore, guardare nell’obiettivo, curare l’abbigliamento, il tono della voce, la capigliatura ecc. Molte campagne politiche sono state impostate e tutt’ora vengono impostate da questi professionisti: la vita del candidato viene rimodellata, della sua immagine viene fatto un restyling e lui (lei) impara a recitare la parte che il pubblico si aspetta, o che può suscitare il consenso in un numero consistente di elettori”. (Psicologia Contemporanea n. 215 Sett. Ott. 2009)
I politici dunque diventano veri e propri personaggi mediatici grazie agli abili spin doctor che la Ferraris definisce: “Persuasori occulti, manipolatori di professione, studiano la psicologia collettiva per tenerla sotto controllo e sfruttarla, condizionando i comportamenti delle masse. Nell’era della comunicazione globale, essi dispongono di un corpus di conoscenze molto vasto in ambito sociopsicologico e di tecnologie sofisticate e penetranti. Gli interventi di questi esperti sugli individui, i gruppi, le comunità e le masse sono scientifici e sistematici. Per convincere e conquistare non hanno bisogno di ricorrere ai metodi autoritari di un tempo, alle minacce o alla violenza, le loro armi sono la seduzione, la persuasione e la suggestione.“
E’ mia intenzione continuare questo approfondimento sul tema degli spin doctor, analizzando quelli italiani, vedendo da dove viene il fenomeno, come è nato e dove potrebbe portarci, ma soprattutto cercando di trovare strategie per poterci difendere da messaggi fuorvianti. I vostri contribuiti saranno molto graditi: scrivendo su questo blog ho notato che molti lettori e commentatori hanno molte informazioni che è giusto condividere.
da Il Fatto quotidiano