121112affiledi Igiaba Scego
Il corteo procede in silenzio. Ogni uomo, ogni donna ha una fiaccola in mano in ricordo di tutte le vittime del fascismo. Sono venuti da tutta Italia per dire no al vergognoso monumento al gerarca fascista e criminale di guerra Rodolfo Graziani. Non in mio nome è stata denominata la manifestazione voluta dal comitato antifascista di Affile e dall'Anpi nazionale; non in mio nome sembrano aver pensato anche tutte le persone che con pullman e macchine si sono organizzate per arrivare in questa cittadina della Valle dell'Aniene. Gianfranco Azzali, "il Micio" e Sonia Storti, della lega di cultura, sono venuti da Piadena per non mancare a questa manifestazione.

«Anche a noi è successo un fatto simile» dice "il Micio" ,il sindaco di Voltido, in provincia di Cremona, ha tirato fuori un fascio littorio. «Abbiamo constatato con stupore che era stato posto al centro dell'entrata del Comune. Abbiamo protestato e ora stanno facendo le operazioni per ricoprirlo come già era stato fatto nel 1946».
«Il pericolo è grande», ribadisce Sonia Storti: « A Cremona c'è stato un raduno di forze antifasciste contro un incontro promosso da Casa Pound al Cafè Soirée sulla crisi economica. L'incontro è stato autorizzato dal Comune. L'intenzione di queste forze di estrema destra è chiaro: aprire sedi e insediarsi all'interno delle scuole per fare proselitismo». Sonia scuote la testa, si morde un labbro. Sa che la violenza si maschera sempre dietro la strumentalizzazione di problemi sociali. È già successo nella storia. Matteo Lollobrigida, portavoce del comitato antifascista, però sa che la storia si può cambiare con la partecipazione, con l'entusiasmo. Ribadisce la volontà del comitato «di coinvolgere gli abitanti di Affile ». Ma le cose ci spiega non sono facili «il clima di conflittualità che si è creato tra paesani dopo la costruzione del monumento a Graziani è una cosa che definirei inquietante. Ma proprio per questo vogliamo abituare gli abitanti al confronto, al dialogo». Affile però rimane a guardare. Facce spuntano un po' ovunque. Sono facce un po' curiose, un po' perse, un po' ostili, un po' perplesse. Facce che il comitato vorrebbe portare dalla sua parte. C'è tanto lavoro da fare ancora nella cittadina. Il giornalista Daniele Barbieri fa una proposta «perché questa primavera, questa estate non regaliamo ad Affile la nostra cultura? Chiediamo a persone come Ascanio Celestini, Marco Paolini, Tetes de bois e altri di regalare uno spettacolo. Facciamo animazione per bambini. Creiamo sogni». Un applauso fragoroso avvolge Affile in un lungo tenero abbraccio. Ernesto Nessi, vicepresidente vicario Anpi di Roma e provincia, si lega a quello che è stato appena detto: «Facciamo vedere che noi siamo luce, allegria, vita. Mentre il fascismo è solo buio, buio, buio».
E un po' di questa speranza evocata risuona letteralmente nella sala dove si svolge il dibattito. Sara Modigliani, cantante e studiosa di musica popolare, regala a chi è venuto ad Affile «Oltre il ponte» una canzone composta nel 1959 da Italo Calvino e Sergio Liberovici. «A vent'anni la vita è oltre il ponte, oltre il fuoco comincia l'amore». Ed è per amore di Affile e dell'Italia che si è manifestato. Ed è per amore della democrazia, della costituzione che il comitato antifascista di Affile ribadisce il suo No al monumento della vergogna. «Non vogliamo - spiega Matteo Lollobrigida - lasciare questo fardello in eredità alle generazioni future».

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