121113primarieRedazionale
Se per politica intendiamo il penoso show andato in onda su Sky TG24 con i cinque candidati per le primarie del centrosinistra, non potremo davvero lamentarci se o quando gli italiani diserteranno le urne.
Ma lo scopo non era certo quello di restituire alla politica un ruolo che da tempo ha perso, quanto quello di fare audience, di farsi notare dal Cittadino attraverso una sorta di spettacolarizzazione che dicesse "noi siamo pronti per essere votati da Voi" dal sottotitolo "non esiste altra politica all'infuori di noi".  Può sembrare banale ma il risultato è stato bene o male raggiunto, e questo rasenta il punto più drammatico della situazione sulla quale occorre riflettere. Stampa e mezzi di comunicazione hanno fatto il resto, facendo in modo che vi fosse quella cassa di risonanza tanto voluta e desiderata.

E c'è stata! ..basta scorrere i titoli di apertura per rendersene conto.  Ma si sa bene che, seppur importante, un titolo non può fare l'articolo, almeno se non è seguito da un valido contenuto; altrimenti la nota viene fuori stonata, e con un minimo di attenzione può essere evidenziata e valutata per quello che porta con sé. Premettendo che non c'è la minima intenzione di prendere come esempio modelli particolari, dobbiamo comunque dire che siamo distanti anni luce dai confronti televisivi simili a quelli tra Hollande e Sarkozy od Obama vs Romney.  Nella nostra penosa realtà, nessuno dei cinque candidati ha espresso qualcosa che potesse dare il senso della vicinanza ai problemi che hanno portato (e stanno portando..) il paese, verso un punto di crisi veramente vicino al collasso.  Qualcuno ha sentito parlare di Fiscal Compact o di come uscire dalle politiche recessive? Ci siamo forse persi qualcosa che magari assomigliasse ad una misera proposta sul rilancio dello stato sociale, o su come risolvere il problema della disoccupazione, del precariato, dell'emergenza abitativa, dell'assistenza sanitaria e quant'altro?
No cari amici, non ci siamo persi proprio un bel niente!  Quel ridicolo teatrino al quale abbiamo assistito, altro non ha fatto che ricordarci quanto si è superficiali se la posta in palio non riesce ad andare oltre il mero personalismo.  La gara prosegue, con i quotidiani online che tirano le somme assegnando le medaglie per il podio, o addirittura coniando aggettivi come "il più seduttivo" (rivolto a Renzi!), "pittoresco" (Tabacci), "sudato" (Vendola) ed altro ancora... Un politico serio non avrebbe mai accettato di affrontare argomenti appena sfiorati da domande che definire banali è davvero poco! Chissà se qualcuno dei cinque avrà pensato almeno per un momento alla realtà rappresentata da quegli italiani sotterrati in questi giorni dalla furia delle acque piovane che ha provocato smottamenti e allagamenti a raffica, riproponendo la drammatica questione del controllo e della prevenzione di un assetto idrogeologico del paese che non ha mai beneficiato di una vera e qualificata attenzione... Agitare il nome di Marchionne tanto per richiamare la curiosità e l'attenzione, così come è stato fatto, non significa dire davanti a tutti che c'è l'intenzione di rilanciare lo statuto dei lavoratori ripristinando l'articolo 18; per non parlare della riforma Fornero sulla quale tutti hanno speso parole apparentemente confortanti senza farci capire attraverso quali percorsi intendono portare avanti le loro contro proposte.  Immaginiamo la soddisfazione di Monti (vero vincitore della "gara"..) che dall'alto del suo scrigno mai si è sentito chiamare in causa.  La via del liberismo è ancora transitabile e spendibile, ed il fatto che nessuno ne abbia parlato, vuol dire molto di più di quanto apparentemente possa sembrare.

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