111018congresso300di Paolo Ferrero

Oggi si apre l'VIII congresso di Rifondazione comunista. A vent'anni dalla nascita possiamo innanzitutto sottolineare che se Rifondazione non ci fosse occorrerebbe inventarla. Vent'anni fa ci avevano spiegato che il capitalismo era il migliore dei mondi possibili, la fine della storia. A distanza di vent'anni vediamo che il capitalismo non è in grado di superare la sua crisi e sta rapidamente aggredendo diritti sociali e democrazia.

Oggi più di ieri l'alternativa è tra socialismo e barbarie. Oggi più di ieri serve l'impegno di riflessione e di lavoro dei comunisti e delle comuniste per costruire un'alternativa di società, una "futura umanità", come abbiamo intitolato il congresso.

Il primo obiettivo del congresso è quello di indicare la strada per uscire dalla crisi. Il comunismo che proponiamo non è un lontano ideale fumoso, ma vuole tradursi nella concretezza delle scelte immediate, degli obiettivi praticabili. Dalla modifica del ruolo della Bce alla diffusione dei beni comuni e delle pratiche democratiche, alla riconversione ambientale e sociale dell'economia in un rinnovato intervento pubblico.

Questa battaglia si concretizza qui ed ora nella lotta contro le politiche neoliberiste decise a livello europeo e praticate a livello italiano.

L'opposizione al governo Monti, espressione diretta di quelle tecnocrazie liberiste che stanno devastando l'Europa, deve essere il punto qualificante della nostra azione politica. La crisi è una crisi costituente, modificherà il complesso delle relazioni sociali che conosciamo. Il governo Monti è un governo costituente che ci restituirà un panorama sociale e politico terremotato. Anche noi dobbiamo costruire una opposizione costituente, che sappia contrastare a fondo le politiche neoliberiste.

Nella lotta di opposizione alle politiche neoliberiste della Merkel e di Monti dobbiamo aggregare e unire la sinistra. La sinistra non si può unire o costruire in astratto; è nella concreta azione di opposizione a questo governo che si definisce la sinistra.

L'appello che rivolgiamo alle forze politiche, sociali, culturali che si oppongono oggi - o che sceglieranno di opporsi domani - al governo è quello di dar vita ad un processo costituente che punti ad aggregare, a costruire un riferimento comune a sinistra. Avanziamo questa proposta a partire dalla Federazione della Sinistra. La avanziamo in primo luogo ai compagni e alle compagne di Sel, ma la proponiamo a tutti i compagni e le compagne che vogliono smetterla di fare i commentatori politici - in televisione o al bar poco cambia - e vogliono ricominciare a incidere sui processi di fondo del nostro paese.

Liberazione 2/12/2011

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