110814ferrerointervista di Daniela Preziosi

Segretario Ferrero, oggi si apre il congresso del Prc a Napoli, una delle capitali della 'primavera dei sindaci'. A Milano Pisapia ha avuto un inciampo. Ma anche De Magistris a Napoli ha avuto scontri con i sindacati e con gli ambientalisti.

Napoli non è il regno dei cieli, ma se il punto è come si costruisce una sinistra antiliberista, Napoli è senz'altro la punta più avanzata.

Milano e Pisapia lo sono meno?

Noi l'Expo non l'abbiamo votata perché non c'è una discontinuità netta con la giunta Moratti. A Napoli, sull'acqua e sugli inceneritori, c'è.

Rivolgete l'ennesimo appello all'unità a Vendola. Fin qui vi ha risposto no. Perché insistete?

Perché nel paese c'è una domanda di unità a sinistra di cui non possiamo non farci interpreti. Una domanda che condividiamo: serve una sinistra che sappia cambiare il paese, non che faccia la commentatrice politica. Sel sa che ormai le primarie sono uscite di scena, che non siamo alla vigilia del voto ma in pieno governo di destra tecnocratica che ha come unica opposizione la destra populista della Lega. Serve un'opposizione di sinistra efficace.

Anche il Prc si sente inefficace?

Siamo ben al di sotto del necessario. Ma è un problema che riguarda anche il sindacato, i comitati, le associazioni. Per questo, accanto all'unità della sinistra, proponiamo la Costituente dei beni comuni e del lavoro, un'opposizione a Monti che parta dalle persone al di là della loro collocazione politica e che serva ad allargare i bene comuni. Una rete fra tutte le realtà che si muovono sull'acqua, sul No Tav, sul lavoro.

La ministra del welfare Fornero alle sue prime uscite ha fatto una buona impressione ai sindacati.

Fornero usa parole felpate, ma lo stile è cambiato, la sostanza no. E la sostanza è l'abolizione delle pensioni di anzianità, il blocco del recupero dell'inflazione e il passaggio di tutti al contributivo: tre stangate.

Lei è contro la parola d'ordine 'accelerare'?

Sì, se si accelerano le politiche liberiste. No, se blocchiamo la speculazione finanziaria facendo acquistare i titoli di stato direttamente dalla Bce. Con Merkel, Monti appoggia la destra più liberista d'Europa. Quella che ha portato la Grecia al crack. Monti dovrebbe denunciare che le imprese tedesche hanno interesse ad arraffare nelle nostre privatizzazioni. E che abbassando il costo del lavoro italiano, rendiamo più competitive le aziende tedesche che usano le nostre nel subappalto. L'Argentina ha scelto un'altra strada e si è risollevata. La manovra aggrava la recessione, riduce i salari e i consumi. Il Pd avrà enormi contraddizioni. Ma ha fatto un errore drammatico a sostenere Monti.

Crede che il Pd avrà contraccolpi?

Si vedono già. I sindacati stoppano. Da destra chiedono di più, e nella dialettica alla fine la manovra resterà quella di Monti. Questo non è un governo di unità nazionale: è un commissariamento da parte della Bce e della Germania, i partiti solo convocati a votare. E la destra vota con una mano e tiene l'altra libera.

Mai più con il Pd?

Ogni proposta si avanza dentro una fase. Oggi serve il massimo di dissenso da sinistra per evitare che demoliscano le pensioni. La sinistra deve entrare in campo, come la Linke in Germania.

Pensa a una sinistra piccola e non governante?

La penso grande e capace di cambiare le carte in tavola. Noi abbiamo molte risposte alla crisi: una politica europea che metta la mordacchia alla speculazione, l'intervento pubblico per la riconversione ambientale e sociale, usare i soldi della Tav e del Ponte sullo Stretto per il riassetto idrogeologico, quelli delle spese militari per i precari della pubblica amministrazione. Tutte risposte mature nel buon senso sociale. Ripeto, non si può stare a guardare e fare i commentatori.

Ce l'ha ancora con Vendola?

No, anche con noi. Divisi siamo deboli. Se la crisi è costituente, e cioè cambierà tutto, il governo è costituente, cioè ha intenzione di cambiare tutto, anche l'opposizione deve essere costituente,

Monti e Berlusconi sono uguali?

No, stile a parte. Berlusconi è la destra populistica, e quando si è dimesso ho festeggiato. Monti è la destra della tecnocrazia europea. L'esponente delle neoliberismo più classico che ci ha portate alla crisi.

Il ministro Passera con una telefonata ha sbloccato la vertenza di Termini Imerese. C'è una differenza rispetto a Sacconi.

Il risultato è che quell'azienda è chiusa e il nuovo proprietario non offre alcuna garanzia. Certo, meglio la telefonata di Passera che niente. Ma il dato drammatico non cambia.

Il Manifesto 2 dicembre 2011

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