eccidiofonderiedi Cristina Provenzano
62 anni fa alle Fonderie Riunite di Modena furono uccisi 6 operai e oltre 200 persone rimasero ferite negli scontri con la polizia. Questa mattina l'eccidio è stato ricordato con una cerimonia alla quale hanno partecipato anche i testimoni di allora. Fra questi, Fermo Meschiari: “Era il 1950 e noi della sezione del Pci già alle 4 del mattino eravamo qui pronti per controllare cosa stava succedendo; la polizia era sopra alle strutture e faceva il tiro al piccione”. O Iride Malagoli, sorella di Arturo Malagoli: “Ero in gravidanza, mio fratello poco prima aveva lasciato a casa nostra la sua bicicletta. E' stato terribile”.

E ancora:Giovanni Ferrari: “Quel giorno fu una giornata di guerra”. Il 9 gennaio 1950 Modena fu lo scenario di una delle repressioni più dure del secondo Dopoguerra italiano. Sei operai furono uccisi e 200 persone rimasero ferite in una terribile repressione messa in atto dalla polizia di Scelba. Angelo Appiani, Renzo Bersani, Arturo Chiappelli, Ennio Garagnani, Arturo Malagoli e Roberto Rovatti morirono sotto i colpi della polizia durante lo sciopero generale proclamato dalla Camera confederale del lavoro per chiedere la riapertura della fabbrica, contro la serrata e i licenziamenti decisi dalla proprietà. Questa mattina sindacati ed autorità cittadine hanno commemorato l'eccidio con la deposizione di corone. Alla commemorazione erano presenti anche Fim, Uilm e Fiom, con striscioni riferiti alla Fiat.

da www.trc.mo.it

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