di Marco Pasqua
Beppe Grillo apre a CasaPound. Anzi, spalanca le porte del suo movimento, avallando addirittura l'eventuale ingresso della formazione neofascista in Parlamento. La scintilla è scoccata questa sera davanti al Viminale, dove - in vista della presentazione dei simboli - tutti i rappresentanti dei partiti politici che vogliono presentarsi alle prossime elezioni attendono pazientemente in fila.
A cercare l'incontro con il leader grillino è Simone di Stefano, vicepresidente di CasaPound e candidato alla presidenza per la Regione Lazio. I Fascisti del Terzo Millennio hanno avviato la raccolta firme per candidarsi alle Politiche. Per questo, il movimento capitanato da Gianluca Iannone (che, per adesso, non si è voluto esporre, né a livello nazionale e né nella corsa al Comune di Roma o alla Regione Lazio), cerca di trovare degli alleati. Un'impresa non semplice, per un movimento estremista che si richiama agli ideali mussoliniani.
E Grillo viene visto come un potenziale supporter degli occupanti del palazzo di via Napoleone III, a giudicare dall'attenzione che gli dedicano i militanti tartarughini (anche sui social network). Di Stefano si avvicina a Grillo, e lo affronta sul tema dell'antifascismo. "Quelli di CasaPound vogliono sapere se sei antifascista o no", la domanda. La risposta è chiara ed è sicuramente destinata a far discutere i grillini: "Questo è un problema che non mi compete. Questo movimento è ecumenico. Se un ragazzo di CasaPound volesse entrare nel M5S e avesse i requisiti, ci entra. Voi siete qua come noi". Grillo si spinge oltre, arrivando a dire che "alcune delle idee di CasaPound sono condivisibili".
Tra i due scatta anche un'intesa sulle politiche economiche: "Se vi leggete il programma, non possiamo non essere d'accordo sui concetti", dice Grillo al vicepresidente dei Fascisti del Terzo Millennio.
Il comico, nel corso dell'incontro, è anche arrivato a dire che "in Parlamento è meglio CasaPound di Monti”. Un'affermazione resa nota da CPI sul suo profilo Facebook ufficiale. ”Non abbiamo certo bisogno del consenso di Grillo per candidarci alle elezioni – ha poi puntualizzato Di Stefano in una nota - Eppure fa piacere sentirgli dire che non si definisce antifascista. E soprattutto fa riflettere, e dovrebbe far riflettere innanzitutto gli elettori, che il Movimento 5 Stelle, come tutte le forze che, pur partendo dai presupposti più diversi, vogliono liberare l’Italia dalla morsa asfittica che la sta soffocando, indichino in Monti e nei suoi vecchi e nuovi complici la vera forza da combattere. Insomma, a indicare CasaPound Italia come il nemico da abbattere sono rimasti solo i vetero-comunisti del Pd, quelli che non hanno ancora vinto le politiche e già chiedono al ‘professore’ di appoggiare il loro governo”.
da Huffington Post