di Paolo Ferrero
Sabato 31 marzo a Milano si è tenuta una bella manifestazione di circa ventimila persone (15.000 per la questura). La manifestazione si è conclusa in piazza affari ed aveva come punti centrali l'opposizione al governo Monti, la lotta alla speculazione finanziaria e alle Banche, il rifiuto di far pagare al popolo il debito pubblico. Questa manifestazione è stata oscurata dai grandi media di regime – il regime bipartisan Monti/Napolitano – o addirittura sbeffeggiata, come qualche giornale che ha parlato di 1000 (mille) persone in piazza.
Il motivo a me pare abbastanza semplice. Il regime bipartisan cerca di presentare il governo Monti non solo come un governo tecnico ma come una oggettiva necessità storica. Questi signori cercano di convincerci che il governo Monti non sceglie, il governo Monti applica l'unica ricetta possibile per evitare il disastro. La realtà viene semplicemente ignorata e assorbita dentro questa grande narrazione.
Che in Italia le 10 persone più ricche abbiano un patrimonio pari ai 3 milioni più poveri diventa un fatto di cronaca degno di Grand Hotel. Non diventa un fatto politico che obbligherebbe a riflettere sulla necessità di mettere una tassa sui grandi patrimoni.
Che le banche italiane abbiano preso a prestito dalla BCE centinaia di miliardi all'1% di interesse e che usino questi soldi per ricapitalizzarsi e per speculare sui titoli di stato ma che nemmeno un centesimo finisca nel credito alle famiglie o alle imprese viene raccontato come un fatto di cronaca. Non diventa mai un fatto politico di prima grandezza che obbligherebbe a riflettere sulla necessità di dar vita ad una banca pubblica che si occupi di finanziare l'economia reale e non di speculare. Eppure molti artigiani, commercianti, piccoli e medi imprenditori – che abbiano votato a destra o a sinistra – sono stritolati dalle banche e dal cosiddetto credit crunch! Così come se un pensionato o un lavoratori deve praticare "la cessione del quinto" del suo stipendio o della sua pensione per cambiare la caldaia, deve pagare interessi che stanno sopra al 9%.
Che il debito pubblico in Italia e in Europa sia diventato una emergenza perché i governi europei – tutti insieme – hanno deciso di impedire alla BCE di comprare direttamente i titoli di stato, non è oggetto di discussione. Eppure se la BCE prestasse i soldi agli stati e non solo alle banche private – cioè agli speculatori – la speculazione sarebbe messa completamente fuori gioco. Non se ne discute perché altrimenti sarebbe chiaro all'opinione pubblica che la speculazione finanziaria non è subita ma è resa possibile ed assecondata dai nostri governi, che la usano come una clava per demolire le conquiste dei lavoratori.
Per questo la manifestazione di sabato in piazza affari è stata oscurata: perché ha detto che il re è nudo e che la finanza e i suoi amici come Monti ci stanno raccontando un mucchio di balle e ci stanno distruggendo la vita. Ovviamente è lo stesso motivo per cui noi continueremo nella mobilitazione!