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di Ken Shiro

I grillini piemontesi non si smentiscono mai: ne hanno combinata un'altra delle loro. Dopo la reversibilità del vitalizio assegnata alla moglie di un consigliere regionale, di cui abbiamo già parlato diffusamente su Qelsi, con tanto di polemiche e litigi tra gli stessi consiglieri su forum pubblici di internet, e dopo la chicca dello stesso consigliere regionale (Fabrizio Biolè) sorpreso a farsi rimborsare dalla Regione le spese sostenute per aver partecipato a show di Beppe Grillo, ecco che arriva una nuova gaffe.

Qualche giorno fa alcuni giornali locali hanno pubblicato le dichiarazioni dei redditi del 2010 di tutti i consiglieri regionali, stilando una sorta di classifica dal più ricco al più povero. Niente di cui vergognarsi, infatti nessuno si è vergognato, indignato, preoccupato di smentire. Anzi, tutti i consiglieri, in modo bipartisan, hanno applaudito alla trasparenza. Tutti, tranne i due del Movimento 5 stelle: Davide Bono e Fabrizio Biolè. I quali, evidentemente memori di aver sbandierato ai quattro venti di non guadagnare più di 2.500 euro al mese, non hanno gradito di vedere sui giornali i loro reali stipendi percepiti nel 2010: rispettivamente 102.894 euro per il capogruppo Davide Bono e 87.116 per Fabrizio Biolè. Nulla di trascendentale, sono pure tra gli ultimi posti della graduatoria, se proprio essere ricchi è da considerarsi motivo di vergogna, eppure hanno voluto tutti i costi smentire le loro stesse dichiarazioni.

Impresa ardua, in quanto il Bur della Regione è compilato dai funzionari, modulo 730 alla mano, e la pubblicazione sul bollettino ufficiale regionale dello stato tributario e patrimoniale di consiglieri e assessori è accompagnata dalla formula "Sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero". Vale per tutti, anche per i grillini che ora rinnegano tutto.

Sul blog di riferimento del Movimento 5 stelle Piemonte è stata pubblicata un'altra classifica, con i dati dei due consiglieri grillini manipolati da photoshop e arricchiti da una spiegazione secondo cui "nelle classifiche ufficiali ci sarebbe un errore". Un errore? Già. Secondo i grillini alcuni esponenti, come il leghista Paolo Tiramani che citano espressamente, guadagnerebbero "solo" 6.000 euro netti al mese perché danno una percentuale ai partiti, mentre c'è chi si limita a percepire solo 2.500 euro netti mensili, devolvendo tutto il resto ai cittadini. I "generosi" in questione sarebbero Bono e Biolè, che con i loro 30.000 euro netti annui diventerebbero così i due più "poveri" del Consiglio regionale. Ma allora hanno mentito in fase di dichiarazione dei redditi, gonfiando i loro reali emolumenti netti? Ma che sbadati!

Quanto arrampicarsi sui vetri per nascondere i reali guadagni! Cari grillini, perché vergognarsi di essere ricchi, se i soldi sono guadagnati onestamente? Solo per fare un po' di sana demagogia?

www.nuovaresistenza.org, mercoledì 2 Maggio 2012

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