sirti

di Luciano Muhlbauer
Prosegue senza soste e con ritmo ormai forsennato il processo di desertificazione industriale nel settore delle telecomunicazioni sul territorio milanese, con ricadute occupazionali sempre più devastanti e insostenibili e senza che le istituzioni, nazionali e regionali, escano da loro letargo e definiscano uno straccio di politica industriale. L’ultimo caso in

ordine di tempo, si chiama Sirti S.p.A., 4mila dipendenti in tutta Italia, di cui 1000 sono stati dichiarati “in esubero”. Di questi, circa 200 riguardano i siti milanesi, principalmente quello di Cassina de’ Pecchi.


Della crisi del settore delle telecomunicazioni e dell’information technology in Lombardia e dell’immobilismo delle istituzioni abbiamo parlato a più riprese sul questo blog negli ultimi anni, dall’Agile-Eutelia all’Italtel, dall’Alcatel a Nokia Siemens Networks (NSN). Evito pertanto di rievocare tutta la storia, anzi tutte le storie, per sottolineare invece soltanto gli ultimissimi casi, che evidenziano senza ombra di dubbio l’estrema gravità della situazione, anche perché insistono tutti quanti su uno stesso territorio, quello di Cassina de’ Pecchi (MI), che rischia un vero e proprio cataclisma occupazionale.
Infatti, l’anno scorso la Jabil (un ramo ex NSN ceduto nel 2007) ha deciso di chiudere lo stabilimento di Cassina, licenziando in tronco tutte le maestranze, cioè 325 operai e operaie. Poi è arrivato il turno di Nokia Siemens Network, che ha dichiarato 580 esuberi entro la fine dell’anno, di cui ben 500 nel solo sito di Cassina. Infine, appunto, è arrivato la Sirti, che il 12 aprile scorso ha rotto le trattative (vedi verbale di mancato accordo) e annunciato mille esuberi, di cui 200 tra Cassina e Milano.
Non penso che ci sia molto da aggiungere, se non che tutte queste vertenze sono ancora aperte, cioè che ci sono lotte e mobilitazioni in corso. La Jabil è presidiata dall’anno scorso, per impedire l’asportazione dei macchinari e lo smantellamento del sito produttivo, i dipendenti della NSN sono in mobilitazione e nella Sirti è stato dichiarato lo sciopero generale del gruppo, con manifestazione nazionale a Milano.
Insomma, preso atto della situazione, resta però qualcosa di molto concreto e importante da fare per tutti e tutte noi: sostenere la resistenza e le lotte dei lavoratori.

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