sciopero-generale-CGIL

“La decisione del governo di porre la fiducia sul ddl sul mercato del lavoro conferma in modo esemplare lo stato di sospensione della democrazia nel nostro Paese. Lo affermiamo da mesi e siamo costretti a ribadirlo alla luce del perverso rapporto tra istituzioni e questione sociale. Le politiche del governo Monti mostrano un chiaro segno avverso al mondo del lavoro e condizionano fortemente - attraverso un sistema di ricatti eterodiretti dalla cultura neoliberista in capo al Consiglio d'Europa - l'attività di partiti e sindacati. Non è un caso che le lotte abbiano subìto un forte arretramento negli ultimi mesi – da quando cioè una maggioranza anomala sostiene il governo 'tecnico' – determinando forte incertezza e confusione anche all'interno dello stesso movimento sindacale. A tutto ciò vanno aggiunti i pericolosissimi contenuti della riforma del lavoro, che fa seguito a quella del sistema previdenziale: entrambe non concedono nulla ai lavoratori, ma al contrario mantengono inalterato il sistema fondato sulla precarietà, sulla negazione del futuro e sul taglio dei diritti. E' chiaro che se passerà il licenziamento economico senza giusta causa e giustificato motivo significherà che è stata decisa la mutazione drastica della giurisprudenza del lavoro. Per questo è necessario attivare il mandato che il comitato direttivo della Cgil ha conferito alla segreteria nazionale per proclamare lo sciopero generale in difesa del lavoro e dei diritti”.

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