di Alexis Tsipras

Signore e signori, vi ringrazio molto per la vostra risposta al nostro invito per questo incontro, che riteniamo non solo informativo  su ciò che è e ciò che cerca SYRIZA-CCL, ma che può anche essere uno scambio utile di vedute tra noi sul merito delle questioni. Valutiamo estremamente importante che a partecipare a questa riunione siano ambasciatori e rappresentanti diplomatici dei paesi di tutti i continenti, con un ruolo chiave

e un particolare interesse per gli sviluppi nel nostro paese, un ruolo decisivo  sugli sviluppi a livello mondiale.

Siamo sicuri che il vostro servizio al nostro paese in questo periodo sia particolarmente importante, poiché questo angolo d’Europa è un crocevia geopolitico molto critico, che gli sviluppi senza precedenti degli ultimi anni hanno portato al centro dell’attenzione europea e dell’interesse globale.

Se volessimo caratterizzare la situazione in cui il popolo greco è caduto negli ultimi 2 anni e mezzo potremmo dire che si tratta di una moderna tragedia greca. Credo vi sia un senso antico. La tragedia contiene la hybris, la nemesi di punizione e di purificazione. Hubris che caratterizza la grande maggioranza del popolo greco come non colpevole. I colpevoli sono quelli che hanno dominato negli ultimi anni. Ma la punizione è per il popolo greco. E siamo sicuri che questa difficile partita darà una possibilità al popolo greco attraverso il verdetto delle prossime elezioni e attraverso il persistente sforzo per far uscire il paese dalla crisi. Naturalmente, siamo sicuri che nessun altro, tranne il popolo greco, potrà decidere come si riemergerà dalla crisi. Nessun “deus ex machina” lo potrà fare, come invece fu per la tragedia greca.

Già, con i risultati delle elezioni del 6 ° maggio 2012, il nostro paese ha creato un nuovo panorama politico, che ha portato l’MCM-SYRIZA sulla scena europea e internazionale.

Nessuna meraviglia che l’interesse globale si concentri sulla Grecia. Il mondo di oggi è un mondo di crescente interdipendenza. E molti problemi nel mondo del 21 ° secolo non conoscono confini: come il cambiamento climatico, la diffusione della povertà, la minaccia nucleare (che Fukushima è venuta a ricordarci drammaticamente un anno fa) .

A nostro parere, la realtà di interdipendenza globale e destino comune di tutti gli uomini contro le grandi minacce moderne aumenta l’importanza di una cooperazione globale e di solidarietà internazionale. E ciò sta già facendo emergere una nuova dinamica, una società civile globale .

Vogliamo cogliere questa occasione per ringraziare i cittadini di tanti paesi, scienziati e intellettuali, che hanno partecipato negli ultimi mesi a diverse manifestazioni in solidarietà con la sofferenza del popolo greco, al cui centro vi è lo slogan ormai famoso del grande poeta inglese Shelley: “Siamo tutti greci.”

E ricordate, signore e signori, che questa frase di Shelley risale al 1821, perché egli credeva che il popolo greco lottasse per l’indipendenza nazionale e combattesse insieme e a nome di tutta l’Europa, per difendere i principi e i valori della Rivoluzione francese.

E’ un fatto notevole che queste manifestazioni di solidarietà col popolo greco non si siano svolte solo in Europa, ma anche al di là dell’Atlantico: in Canada, Stati Uniti, nei paesi del Latino-America e in Australia.

Signore e signori,

I risultati delle elezioni del 6 ° maggio 2012 in tutto il mondo hanno attirato l’interesse su ciò che vuole la nostra formazione politica di MCM-SYRIZA.

Per illustrare ciò, direi di guardare attentamente il simbolo di MCM-SYRIZA. Si tratta di tre bandiere consecutive, di tre colori diversi: rosso, verde e viola. Il rosso del movimento operaio, il verde dell’ecologia e il viola del movimento femminista, dei movimenti giovanili in senso lato.

In altre parole, la nostra formazione è una sintesi di percorsi politici e sociali, di sensibilità che compongono ciò che chiamiamo sinistra moderna, la sinistra del 21° secolo.

E quando si parla di socialismo, intendiamo un socialismo del 21° secolo, con la democrazia e la libertà.

Venerdì scorso abbiamo lanciato il programma di governo di SYRIZA-MCM, in vista delle elezioni di domenica 17 giugno.

Un programma, che riteniamo possa porre fine alla distruzione sociale ed economica del nostro Paese, che è stata guidata dall’austerità delle politiche imposte dal governo greco, in collaborazione e in consultazione con la Troika (Bce, Fmi, Commissione Ue).

Il nostro programma non è un’uscita dall’Ue e dalla zona euro, come molti dei nostri avversari accusano.

Al contrario, è un programma che è l’unico strumento per uscire dalla crisi e per trasformare la Grecia in un partner di pari dignità, nella Ue e nella zona euro. Un programma per contribuire ai grandi cambiamenti richiesti dalla Ue in direzione della solidarietà sociale.

E ‘nostra profonda convinzione che se i paesi europei continueranno a indicare il percorso che ha scelto l’ex leader politico greco per affrontare la crisi, se si segue questa stessa ricetta di austerità, i risultati saranno disastrosi per tutte le comunità, per l’economia globale e per la nostra moneta comune, l’euro.

Non sto certo ad ignorare o sminuire il fatto che l’economia greca abbia avuto problemi strutturali molto gravi. Li aveva anche prima della crisi.

Uno Stato inefficiente, un’estrema disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza e una diffusa evasione fiscale.

In due anni e mezzo di programma economico, secondo la ricetta del memorandum, questi problemi non solo non sono stati risolti, ma si sono presentati in una forma ancora più estrema.

La pubblica amministrazione e lo stato sociale sono sull’orlo del collasso, mentre ampi segmenti della popolazione vive in estrema povertà.

La Grecia, dopo due anni di programma di dura austerità, con tagli orizzontali dei salari, delle pensioni e dello stato sociale, sta già vivendo una crisi umanitaria.

La soluzione di questa crisi è l’oggetto del nostro programma. Aspiriamo a sostituire il memorandum con un piano nazionale di recupero, basato sullo sviluppo economico e sociale, la ristrutturazione e il consolidamento della produzione.

Noi riconosciamo la necessità di consolidare l’assetto fiscale del paese. Il nostro obiettivo principale è comunque quello di essere onesti. E’ di aumentare le entrate fiscali in rapporto al PIL di una unità all’anno per raggiungere il reddito della media Ue. Per raggiungere questo obiettivo non possiamo tassare la povertà, che non ha più nulla da dare, ma la ricchezza. Cercheremo di far emergere l’evasione, al fine di essere in grado di raggiungere l’obiettivo delle entrate pubbliche in aumento dell’1% del PIL all’anno.

Ci viene detto che vogliamo mettere i nostri partner con le spalle al muro. Noi vogliamo convincere i nostri partner che la nostra scelta politica è l’unica scelta realistica, sia per la Grecia che per l’Europa. E vogliamo perseguire un accordo per cambiare il quadro politico della stessa Europa: perché il problema non è greco, ma europeo (anche se, certamente, sta in relazione all’obiettivo del programma applicativo di risanamento di bilancio in Grecia).

Per questo motivo, sottolineiamo che la soluzione per la Grecia deve fermare la distruzione in corso. Essa deve comportare la revoca della discesa del PIL greco, la recessione. Deve comportare una netta inversione rispetto alla disoccupazione crescente, l’interruzione di un’ulteriore compressione del lavoro salariato e una spesa adeguata per la sicurezza nazionale.

Al nostro programma economico e sociale si accompagna anche un programma di cambiamento radicale del nostro sistema politico e della pubblica amministrazione: per una moderna democrazia in Grecia, per la partecipazione della gente alle decisioni importanti e una pubblica amministrazione senza patronati, faziosità, mancanza di trasparenza e corruzione.

Credetemi, un tale programma non può essere realizzato dalle forze politiche del recente passato, dai responsabili della creazione del problema. Non si può costruire il nuovo con materiali vecchi. Tale programma può essere garantito solo da noi: ovviamente, in collaborazione con altre forze sane, politiche e sociali. Puntiamo a lavorare con tutti gli uomini e le donne in vista di questo obiettivo comune e nazionale.

A questo punto, vorrei entrare in questioni che sono di vostro più diretto interesse, che pongono come condizione il recupero e la rigenerazione del nostro paese per implementare un nuovo mondo multipolare, amante della pace in politica estera, in grado di contribuire dall’interno dell’Ue alla cooperazione regionale nei Balcani e nel Mediterraneo.

Come diciamo nel nostro programma, stiamo sviluppando relazioni di uguaglianza e di mutuo beneficio con tutti i paesi, grandi e piccoli, in particolare con i paesi vicini.

Vogliamo che l’orizzonte della presenza internazionale del nostro paese non si fermi alle questioni cosiddette nazionali, ma copra i principali temi di attualità: come la tutela ambientale, l’eliminazione della povertà e in generale la solidarietà con il Terzo Mondo, attraverso il nostro confine naturale che è il Mediterraneo.

I valori base di MCM-SYRIZA in politica estera sono i principi del diritto internazionale, i principi delle Nazioni Unite e quelli universali, i valori umanistici della sinistra per costruire relazioni pacifiche e amichevoli tra i popoli, lontano dalle minacce di guerra e dalle politiche del “divide et impera”.

La difesa della pace, della sicurezza e della stabilità è la nostra priorità, accompagnata da richieste e iniziative per il disarmo, la smilitarizzazione e la denuclearizzazione.

Il punto di partenza della nostra proposta è la constatazione che gli equilibri internazionali stanno cambiando e che il passaggio verso un mondo multipolare porta ad una nuova agguerrita concorrenza, che nella nostra regione si esprime in modo molto intenso e minaccioso.

Questa stessa constatazione richiede la presenza attiva della Grecia nelle organizzazioni internazionali, iniziative entro un sistema democratico di relazioni per il disarmo nucleare e il cambiamento climatico (che mette in pericolo la sopravvivenza stessa dell’umanità).

Ci battiamo con la sinistra su scala planetaria per la democrazia e per un concreto ruolo delle Nazioni Unite, in modo che possano servire gli obiettivi dei suoi fondatori per il bene della pace mondiale.

Siamo tutt’altro che indifferenti al fatto che le spese militari globali hanno superato dal 2004 i livelli della guerra fredda, assorbendo una media di 4,6 miliardi di dollari al giorno.

E c’è il fatto che il Mediterraneo orientale e il Medio Oriente sono oggi fonti di rischio, perché sono le regioni più militarizzate del nostro pianeta.

Queste stesse zone, purtroppo, tendono a svilupparsi in aree “ad alto rischio nucleare”.

Quindi diciamo, nel nostro programma, che il governo greco dovrebbe assumere un ruolo di primo piano nella trasformazione del Medio Oriente in una zona denuclearizzata in conformità con le risoluzioni dell’ONU.

Questo è il modo più sicuro per evitare una nuova guerra nel travagliato Medio Oriente, con il pretesto del programma nucleare dell’Iran. Crediamo che tutti i paesi del Medio Oriente dovrebbero rispettare ed attuare accordi internazionali sulla non proliferazione delle armi nucleari e altre armi di distruzione di massa.

Relazioni greco-turche

Per anni abbiamo sostenuto la necessità di risolvere i problemi di dialogo greco-turchi, secondo il diritto internazionale e il rispetto reciproco della sovranità. Per noi, non è negoziabile la priorità di proteggere la sovranità del paese sulla base del diritto internazionale. Né è negoziabile l’esigenza di cooperazione attraverso il dialogo.

Sosteniamo fermamente il processo di integrazione della Turchia nell’Ue, basata sul rispetto di determinati criteri.

Il dialogo deve esser accompagnato da passaggi oggettivi, perché, come ben sapete, il dialogo e la collaborazione sono entrambi necessari. Uno solo non basta.

Questi passaggi sono: sollevare il casus belli, l’invio della piattaforma continentale presso la Corte internazionale di giustizia e la risposta ad una proposta di una moratoria sulla dotazione di entrambi i paesi a beneficio dello sviluppo economico e sociale dei loro popoli.

ZEE (Zona Economica Esclusiva, N.d.T.)

Nella questione fortemente dibattuta della ZEE, la posizione stabile di SYRIZA MCM è che la Grecia ha un diritto inalienabile alla ZEE in base al diritto internazionale e alla Convenzione sul diritto del mare, lo sfruttamento delle ricchezze marine. In ciò risiede il diritto inalienabile alla delimitazione della ZEE.

Per garantire questo diritto attiverà tutte le procedure necessarie per firmare accordi bilaterali con i paesi vicini.

Cipro

La questione di Cipro è il grande problema nazionale nel Paese, la piaga del Sud-Est Mediterraneo, che permane irrisolto da 37 anni, quasi tanti anni quanti sono quelli che io sono vivo: sono nato infatti poco dopo l’invasione di Cipro. La massima priorità nella nostra politica estera è risolvere il problema di Cipro sulla base delle risoluzioni delle Nazioni Unite.

A questo proposito, siamo per sostenere pienamente gli sforzi di D. Christofias, Presidente della Repubblica, per risolvere il problema di Cipro, per far cessare l’occupazione, per la riunificazione dell’isola sotto una Federazione bizonale e bicomunitaria, con una cittadinanza unica, una regola , una personalità internazionale.

Per Cipro, senza eserciti stranieri e basi straniere.

Cosviluppo dei Balcani

Siamo particolarmente interessati alla dimensione balcanica dei greci in politica estera, contro l’odio nazionalista, l’ossessione per l’inviolabilità delle frontiere e per il pieno rispetto dei diritti umani e delle minoranze.

Sosterremo lo sviluppo multiforme e inter-cooperativo dei Balcani, sulla base di progetti di co-sviluppo, per un futuro unitario per i popoli della regione.

Lavoreremo per realizzare l’idea di una Carta dei Balcani ecologica.

Per quanto riguarda l’annosa e purtroppo irrisolta questione del nome della FYROM (Former Yugoslav Republic of Macedonia, N.d.T.), vogliamo sottolineare i fallimenti della politica estera dei governi del PASOK e di Nuova Democrazia.

La nostra posizione rimane stabile, per una soluzione reciprocamente accettabile nella disputa sul nome, una soluzione nell’ambito delle Nazioni Unite: un nome composito con una qualificazione geografica che copra tutti gli usi.

E vogliamo sottolineare che la nostra priorità è scongiurare le tensioni nazionaliste di entrambe le parti, sostenere un approccio multiforme e di collaborazione, la costruzione di relazioni di fiducia con il paese confinante da cui potrebbero trarre beneficio entrambi i popoli.

Signore e Signori,

Con questi pensieri, vorrei ringraziarvi per la vostra presenza. Sarò a vostra disposizione per le vostre domande o i vostri contributi. Ma voglio ancora una volta sottolineare che queste elezioni del 17 giugno sono critiche non solo per la Grecia e il popolo greco. Sono cruciali per l’Europa, e sono fondamentali per la stabilità dell’economia internazionale.

Al popolo greco, il 17 giugno, viene chiesto di inviare un messaggio a nome di tutti i popoli d’Europa. Il 17 giugno, il verdetto del popolo greco è necessario per ripristinare la democrazia. Esso è chiamato a restaurare la democrazia in Europa, un valore cui la Grecia per prima ha dato universalità.

In questo senso, esorto tutti a prestare particolare attenzione alle diverse posizioni e alle proposte, non a quelle a volte distorte presentate dai media. In particolare, prestare attenzione all’agonia di un popolo, che pure ha dato tanto, non solo economicamente ma sul piano storico e culturale, in Europa e nel mondo.

Vi ringrazio molto per averci dato la possibilità di rivolgerci a voi e sarò a vostra disposizione.

2012/06/06

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