120609palermodi Massimo Giannetti
Il dopo Lombardo sembra ufficialmente cominciato. Il governatore della Sicilia, sotto inchiesta per fatti di mafia e voto di scambio, ieri ha ribadito che si dimetterà il 28 luglio: «Se non sarà il 28, sarà il 29 perché entro 90 giorni si torni a votare in Sicilia».
Se non è un bluff, i siciliani torneranno dunque alle urne anticipatamente alla fine di ottobre. E in vista dell'appuntamento già si sprecano le candidature, vere o presunte. In campo nell'ex centrodestra in frantumi ce ne sono almeno un paio: quella del sempre in pista Gianfranco Micciché, già fondatore di Forza Italia e ora leader di Grande Sud, e quella mai pubblicamente formalizzata del senatore dell'Udc Giampiero D'Alia, avversario di Lombardo alla regione, ancora caldo alleato di Alfano, Storace e dello stesso Micciché alle recenti elezioni palermitane, e ora alla ricerca dell'alleanza più conveniente.
Proprio su D'Alia il centrosinistra rischia l'ennesima guerra fratricida, anche questa volta imposta dall'alto: una guerra interna soprattutto al Pd, nel Pd siciliano e tra questo e quello romano. Sulla candidatura dell'esponente dell'Udc messinese sono infatti in corso fitti contatti tra Bersani e Casini e l'indicazione del leader del Pd per la Sicilia sarebbe proprio questa: D'Alia come «testa di ponte» dell'allargamento del centrosinistra all'Udc alle elezioni nazionali di primavera.

L'accordo sarebbe in dirittura d'arrivo, ma a rompere le uova nel paniere ci ha pensato nelle ultime ore la «base» del Pd della Sicilia orientale: decine tra sindaci, dirigenti locali e militanti sabato scorso si sono dati appuntamento a Sortino, vicino Siracusa, per lanciare la candidatura dell'ex sindaco antimafia di Gela e parlamentare europeo del Pd, Rosario Crocetta. A favore di Crocetta, che ha accettato «volentieri questa investitura dal basso» per la corsa a Palazzo d'Orleans, è partita subito una campagna di sostegno che in pochi giorni ha registrato già migliaia di adesioni, soprattutto sulla rete. «Ho il massimo rispetto per D'Alia - dice Crocetta già in battaglia - ma vorrei sapere chi rappresenta. Io ho stravinto ogni volta che mi sono candidato, sia al comune di Gela che al parlamento europeo, D'Alia fa invece parte della schiera dei nominati». Lo scontro è dunque già in atto. Ma la sfida nel centrosinistra potrebbe essere ancora più interessante. Non è da escludere infatti un'altra candidatura di peso, quella di Claudio Fava, ex parlamentare europeo e attualmente dirigente di Sel, che ieri è stato sollecitato a scendere in campo da una decina fra intellettuali ed esponenti della società civile e dello spettacolo. Tra questi Gustavo Zagrebelsky, Dacia Maraini, Nando Dalla Chiesa, la vedova di Libero Grassi Pina Maisano, Emma Dante, Franco Battiato, Moni Ovadia e Nino Frassica: «Le prossime elezioni regionali - scrivono in un appello - rappresentano l'occasione per un riscatto civile e politico dell'isola. Dopo l'inchiesta giudiziaria che ha coinvolto il presidente Lombardo e la condanna definitiva del suo predecessore Cuffaro, le siciliane e i siciliani hanno il dovere e l'opportunità di voltare pagina restituendo limpidezza alla politica e buon governo alle istituzioni regionali». Fava risponderà oggi all'appello in una conferenza stampa a Palermo.

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