R. D.M.
Non c'è vertice senza contestazione, ormai. E non si tratta davvero di «itineranti» del fischio contro il potente di passaggio... L'assemblea annuale di Federmeccanica, ieri a Bergamo, è stata «visitata» da un corteo composto essenzialmente da lavoratori metalmeccanici sotto le bandiere di Fiom, Usb e Rifondazione. E anche questa è nel suo piccolo una notizia.
Il teatro Donizetti era presidiato da un numero eccezionale di agenti in tenuta antisommossa, perché all'apertura - alle 15 - era attesa la presenza anche del ministro Elsa Fornero, uno dei nomi più gettonati degli ultimi anni, quando c'è da protestare. E così è stato. Alcune centinaia di lavoratori si sono diretti in corteo fino al teatro, dietro uno striscione che condensa lo stato delle cose: «Il vostro bottino, la nostra crisi. Assediamoli». Tema centrale, ovviamente, la controriforma del mercato del lavoro, che il ministro ha ribadito voler vedere approvata entro il 27, in modo di spedire Mario Monti al decisivo vertice europeo del giorno dopo con uno «scalpo» da agitare davanti «ai mercati». Curiosi mostri, che si cibano di diritti e salario altrui.
Fumogeni e petardi hanno ben presto reso visibile anche da lontano la manifestazione, peraltro monitorata dalle decine di giornalisti convenuti per l'incontro tra gli industriali metalmeccanici e il ministro. Tutti gli «ospiti» sono passati lontano, accolti da bordate di fischi senza tante distinzioni. Bersagli privilegiati naturalmente Fornero e Squinzi, il nuovo presidente di Confindustria; ma anche Susanna Camusso ha avuto la sua razione. L'unico a voler passare tra i manifestanti è stato Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, «sollecitato» a dichiarare lo sciopero generale. «Sono andato lì perché ho visto bandiere Fiom e Usb, e difendo il diritto di ognuno di dire la sua. Noi siamo impegnati il 26 e il 27 a contrastare le scelte del governo sul mercato del lavoro. Se passa la fiducia, dobbiamo mettere in campo tutte le forme di iniziativa che permettono ai cittadini di cambiare delle leggi».
Un messaggio anche per Federmeccanica: «la Fiom è pronta a raccogliere la sfida sulla misurazione e certificazione della rappresentanza sindacale tramite voti e iscritti»; anche perché «il nostro obiettivo è arrivare a un unico contratto nazionale (ce sono due, uno unitario del 2008 e uno «separato del 2009, ndr), ma condiviso e approvato dai lavoratori metalmeccanici».
da Il Manifesto, Sabato 23 Giugno 2012