di Alfonso Gianni
L'intervista di Bersani di ieri su Repubblica contiene diversi elementi interessanti. Peccato che molti di essi siano gia' stati contraddetti dalle scelte concrete di quel partito. Il voto sull'articolo.18, sul pareggio di bilancio, sul fiscal compact sono mattoni di una politica a dir bene moderata, tutta interna alla politica attualmente dominante in Europa.
L'accordo che si profila sulla legge elettorale e' disegnato affinche' si creino simili equilibri, come ha immediatamente notato Berlusconi in una intervista praticamente parallela. La grande coalizione scartata a parole viene favorita nei fatti.
Non a caso Bersani conclusivamente dice testualmente: "il centrosinistra proporra' un'alleanza di legislatura alle forze liberali e moderate del Paese. Dentro questo perimetro non ci sono solo Vendola e Casini, ma ad esempio anche i socialisti".
Più chiaro di cosi' si muore: un centrosinistra chiuso a sinistra, compresi i movimenti e la societa' civile, con Sel in gabbia, e apertissimo a destra. In questo modo il centrosinistra non si puo' fare, perché la sinistra non avrebbe voce.