di Paola Natalicchio :: Intervista a Paolo Ferrero

E quindi la Federazione della sinistra continua a vivacchiare, però Rifondazione e Pdci sembrano ormai pianeti lontanissimi. O sbaglio?
La Federazione è una federazione. Non un partito. Le cose su cui si è d’accordo si fanno insieme, le cose su cui non si è d’accordo no.

Certo però non è un dettaglio a dividervi, ma la questione primarie e le alleanze alle prossime elezioni nazionali...
Avevamo proposto di fare un referendum tra gli iscritti, per capire quale fosse la posizione realmente maggioritaria nella Federazione. Le altre forze politiche hanno respinto la proposta. Ne prendiamo atto.

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Lettera di Antonio Ingroia a Beppe Grillo

Caro Beppe Grillo, ti scrivo questa lettera da qui, dal Guatemala, mentre mi preparo a rientrare definitivamente in Italia per partecipare anch’io come te alla campagna elettorale. Ci conosciamo da anni, da quando facevamo mestieri diversi, spesso sullo stesso fronte nella critica radicale di un certo ceto politico e classe dirigente. Venivo a tutti i tuoi spettacoli, e tu più di una volta mi hai citato a Palermo per manifestarmi il tuo sostegno nell’azione giudiziaria contro potentati criminali e politico-economici. Poi hai fatto una scelta di impegno politico che ho capito solo strada facendo, e che ha l’indubbio merito di avere sottratto all’astensionismo tanti italiani, delusi e arrabbiati, recuperandoli ad

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La memoria della verità e la verità della memoria ci dicono che peserà sulla catena di comando dello Stato e della Polizia italiana la serie di inaudite violenze scatenate contro i manifestanti nella Genova del 2001. Alcuni di questi "difensori dell'ordine" sono stati condannati in via definitiva dai tribunali della Repubblica. La vergogna sta sul loro nome e vi rimarrà sempre. Il ricordo commosso va a quelle giornate, al corteo dei migranti dove in mezzo c'ero anch'io...
A Carlo che oggi comunque rimane con noi quando ne parliamo, quando rivediamo quelle immagini tremende. La giornata del 20 Luglio dovrebbe diventare la giornata delle vittime della violenza dello Stato italiano contro i suoi cittadini.

di Paolo Ferrero

La Carta d'intenti dei Democratici e Progressisti nelle ultime 10 righe è molto chiara. PD, SEL e PSI si impegnano a:

- vincolare la risoluzione di controversie relative a singoli atti o provvedimenti rilevanti a una votazione a maggioranza qualificata dei gruppi parlamentari convocati in seduta congiunta;

- assicurare la lealtà istituzionale agli impegni internazionali e ai trattati sottoscritti dal nostro Paese, fino alla verifica operativa e all’eventuale rinegoziazione degli stessi in accordo con gli altri governi; 

 - appoggiare l’esecutivo in tutte le misure di ordine economico e istituzionale che nei prossimi anni si renderanno necessarie per difendere la moneta unica e procedere verso un governo politico-economico federale dell’eurozona.

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di Salvatore Cannavò

Il ministro Profumo ha annunciato un’altra bella notizia per la scuola pubblica. Gli insegnanti saranno riforniti di un tablet, non sappiamo se IPad o altra marca, in modo da rendere la scuola più snella, efficiente, proiettata verso il futuro. Molto bello. Peccato che la misura sia al momento prevista solo per quattro regioni del Sud, forse a causa di un gap storico da colmare.
Peccato, ancora, che proprio stamattina mi sia recato presso la scuola dei miei figli, un’elementare della zona nord di Roma, per consegnare al nuovo maestro trenta pacchi di carta igienica, alcuni flaconi di sapone per le mani, rotoloni per asciugarle. In un’altra scuola vicina, invece, le maestre spiegavano che in tutta la scuola funzionavano solo due water e per mandare i ragazzini in bagno dopo la pausa mensa, c’è voluta quasi un’ora.

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di Romina Velchi

Nella Carta d’intenti dei progressisti (che suggella l’alleanza tra Pd, Sel e Psi) il riferimento al «centro liberale» è quanto mai esplicito. Si dice, nel capitolo dedicato all’Europa, che «i progressisti devono promuovere un patto costituzionale con le principali famiglie politiche europee» e in particolare «cercare un terreno di collaborazione con le forze del centro liberale» con le quali «promuovere un accordo di legislatura». Ma la marcia verso il «centro liberale» non riguarda solo i rapporti politici in Europa, bensì anche (soprattutto?) quelli di casa nostra.

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di Gianluigi Pegolo

La vicenda politica italiana rappresenta per molti versi un inedito a livello europeo. Non tanto per gli orientamenti assunti dal governo, in questo del tutto omogenei con il pensiero dominante, quanto per la ristrutturazione del sistema politico in corso e, in particolare, per la presenza di una critica generalizzata al sistema politico che alimenta l’astensionismo e che promuove un nuovo soggetto politico: il Movimento cinque stelle. Questo fatto muta completamente lo scenario politico per come lo abbiamo conosciuto da decenni. Infatti, la tradizionale dialettica “verticale” destra-sinistra viene oggi superata da quella “orizzontale” rottamatori-casta.

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di Fabio Marcelli

Bisogna davvero augurarsi che il valoroso magistrato palermitano Ingroia sciolga in modo positivo la riserva di qualche giorno di riflessione con la quale ha accettato la candidatura a premier conferitagli da un’ampia coalizione comprensiva di movimenti e partiti che si oppongono in modo netto al neoliberismo e chiedono che la democrazia in Italia sia riaffermata, consolidata ed ampliata. Vorrei elencare almeno sette motivi più che validi per sostenere e votare Ingroia e la coalizione che lo appoggia che in parte emergono anche dai dieci punti che ha proposto all’attenzione.

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di Andrea Fabozzi

Liste sbarrate per molti attivisti della prima ora, spalancate per chi è da anni fuori dal movimento e magari milita in altri partiti. È quello che potrebbe succedere con le regole per le elezioni politiche stabilite da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. E calate nell'ormai famoso «comunicato politico n°53» con il quale, nelle ore in cui si festeggiava il risultato siciliano, Grillo ha aperto la corsa alle elezioni 2013 annunciando di fatto la sua candidatura a premier (ma non in parlamento). Valentino Tavolazzi, consigliere comunale a Ferrara, con Grillo fino a quando gli è stato inibito l'uso del simbolo (di proprietà dell'ex comico) per aver avanzato

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