di Globalist.it
La Peugeot licenzierà 8mila dipendenti. Ad annunciarlo è la casa automobilistica che contemporaneamente fa sapere anche che lo storico storico stabilimento di Aulnay, alle porte di Parigi verrà chiuso. Ma il presidente della Francia, François Hollande, non ci sta e dichiara il piano tagli «inaccettabile» e «da rinegoziare». E annuncia che entro il 25 luglio presenterà un piano di supporto per l'azienda automobilistica domestica, che probabilmente prevederà incentivi per l'acquisto di auto. Nei giorni scorsi, presentando il piano di maxi-tagli (Negli ultimi 20 anni non c'è stato un altro piano così drastico) il numero uno della Peugeot, Phillipe Varin, ha indicato che i tagli sono inevitabili
per una compagnia che nella prima metà del 2012 ha accusato perdite operative per 700 milioni di euro a causa del crollo della domanda proveniente da Francia, Spagna e Italia.
Hollande, intervistato a margine della festa della Bastiglia, non può impedire la decisione di Peugeot di chiudere lo stabilimento di Aulnay ma ha dichiarato che «faremo in modo che rimanga un sito industriale». Lo stesso ha chiesto inoltre all'azienda automobilistica garanzie sul futuro dell'impianto di Rennes, nella parte occidentale del Paese.
Il presidente francese - che nel programma politico che lo ha portato il 6 maggio a vincere le elezioni contro Nicolas Sarkozy ha indicato le intenzioni di rafforzare la competitività delle imprese locali senza rinunciare alla forza lavoro - ha detto che «è troppo semplice» scaricare i problemi di Peugeot al costo dei lavoratori, ignorando «scelte strategiche non buone» della compagnia.