di Joseph Halevi
Le dichiarazioni del primo ministro greco Samaras al quotidiano economico tedesco Handelsblatt che per dicembre prevede il precipitare della Grecia nel baratro che inghiottì la repubblica di Weimar, hanno impressionato i siti dei maggiori giornali italiani.
Ma delle parole del premier greco non c'è da stupirsi. Solo gli zeloti dell'austerità potevano credere che il varo del pacchetto della troika e l'accettazione, da parte del governo Pasok e poi di quello di Samaras, di terrificanti tagli alle pensioni, agli ospedali, alle scuole, agli stipendi avrebbe potuto salvare la il paese.
A luglio le stime riguardo ulteriori decurtazioni erano di 11,5 miliardi di euro, ad agosto si parlava di 13,5 miliardi mentre ora i tagli richiesti per usufruire della tranche del pacchetto della Troika sono di 20 miliardi.
Non si tratta della scoperta di nuovi deficit bensì della voragine nel bilancio causata dal crollo dei redditi, e quindi del gettito fiscale a seguito dell'austerità attuata fino a oggi. Spagna, Portogallo, Grecia e Italia mostrano che non si esce dal debito (pubblico) imponendo politiche restrittive. Fra breve la Francia cadrà sotto la mannaia di Hollande e confermerà quanto sopra a meno che non ci sia una grande ripresa altrove: è improbabile però che avvenga negli Usa e che la Cina ripeta l'exploit del 2009. Quindi dovrà avvenire su Marte che, sebbene disabitato, domanderà tanti di quei prodotti dalla Terra da riattivare anche l'eurozona la cui crisi globale sta lambendo ormai Germania.
La situazione è talmente grave che è da auspicare qualsiasi spesa, purché sia una spesa effettiva, anche la costruzione di una strada o di un ponte che non verranno mai utilizzati. Sulla fine della repubblica di Weimar circola una leggenda metropolitana alimentata alacremente dai politici tedeschi col consenziente silenzio di quelli del resto dell'Europa. La crisi di Weimar e l'ascesa al potere dei nazisti sarebbe dovuta all'iperinflazione che colpì la Germania dopo la prima guerra mondiale. Ma l'inflazione avvenne nei primi anni venti. Furono la deflazione e la disoccupazione della Grande Depressione del decennio successivo, non l'inflazione, a uccidere la Repubblica di Weimar. Così come oggi l'austerità e la conseguente deflazione stanno travolgendo le popolazioni europee.
da il manifesto