Redazione Pubblico
Il Parlamento greco ha adottato nella notte la nuova legge di bilancio per il 2013, con 167 voti a favore e 128 contrari, che prevede tagli per oltre 9 miliardi di euro, di cui 7,6 miliardi su salari e pensioni. L’approvazione della nuova legge era la pre-condizione per Atene per ottenere il prestito da 31,5 miliardi di euro dall’Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale, necessario per evitare il default.
Fuori del Parlamento migliaia di persone hanno protestato contro i nuovi tagli. Solo cinque giorni fa, il Parlamento di Atene aveva adottato il nuovo pacchetto di austerità per i prossimi due anni, composto da tagli di spesa per 13,5 miliardi di euro e da una riforma del mercato del lavoro.
Intanto i sondaggi continuano a dare il partito della sinistra radicale greca, Syriza, in testa con il 23,1% delle preferenze, mentre il partito conservatore Nea Dimokratia (ND), guidato dal premier Antonis Samaras, segue con il 20,4%. Seguono nelle preferenze il partito filo-nazista di Chrysi Avgi’ (Alba Dorata) con il 10,4%, il socialista Pasok con 7,5%, Greci indipendenti (destra) con il 6,4%, il Partito Comunista di Grecia (Kke) con il 5,7% e la Sinistra Democratica (Dimar) con il 4,6%. Il 61,5% degli intervistati si è detto contrario alle nuove misure di austerità, mentre il 51,6% si è dichiarato favorevole alla permanenza al potere della presente coalizione governativa. Per il 73,9% degli intervistati, inoltre, gli immigrati contribuiscono all’aumento della criminalità e della violenza e il 47,3% vorrebbe che gli illegali fossero espulsi dal Paese.
Pubblico - 13.11.12