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Quasi un punto e mezzo di deficit in più rispetto a quanto concordato dal suo predecessore, Josè Luis Zapatero. Sorprendendo un po' tutti gli osservatori, il premier spagnolo Mariano Rajoy ha sfidato oggi la Commissione Ue e le ferree direttive di Berlino annunciando per il 2012 un deficit al 5,8% del Pil, anziché al 4,4%.
Una decisione presa tra l'altro senza parlarne con i colleghi europei, perché, ha spiegato Rajoy, si tratta una “decisione sovrana della Spagna”. Stupita la stampa spagnola, che si aspettava un 'allungo' del deficit 2012 ma solo di 'qualche decimo', e rilevava oggi che al summit di Bruxelles nessuno aveva dato segnali di apertura davanti alla situazione critica che Rajoy ha ereditato da Zapatero: un deficit 2011 all'8,5%, invece del 6% garantito dal governo socialista, una disoccupazione al 22,85% (in probabile aumento), previsioni di crescita negativa al -1,7% nel 2012, invece del +2%.
In ogni caso, il premier spagnolo afferma di rispettare gli obiettivi del Patto di Stabilità e garantisce che Madrid scenderà comunque al 3% nel 2013. Ma un taglio del deficit di oltre 4 punti del Pil quest'anno peserebbe 44 miliardi, e stroncherebbe ogni possibilità di ripresa, incrementando ancora di più la disoccupazione e rischiando un'esplosione sociale.
Insomma, Rajoy, esponente di una destra liberista che ha dato vita ad una riforma del mercato del lavoro molto penalizzante per i lavoratori (probabile uno sciopero generale il 29 marzo), si svincola dalla dottrina del rigore a tutti i costi e si dice convinto che alla fine, in giugno, l'Ue accetterà i nuovi piani di Madrid e che anche dai mercati non verrà meno la fiducia riapparsa nelle ultime settimane verso Madrid.
In tema di fiducia dei mercati però, è da registrare che proprio oggi, per la prima volta da agosto, l'Italia ha 'agganciato' la Spagna nella corsa dello spread, superandola, anche se per poco. Cifre altalenanti – racconta l'Ansa - hanno fatto segnare il differenziale nei confronti di Madrid in positivo per Roma di 0,003 punti percentuale. Lo spread è però poi tornato negativo per l'Italia con -0,4 punti base. Ma a dicembre Roma era 195 punti sopra Madrid.