di Josette Rome Chastanet
Dapprima lo choc : il Front National (FN, l’estrema destra) al 18% , la percentuale più alta mai ottenuta da questo partito. Poi la delusione : il Front de Gauche (FG) all’11%. Nonostante una campagna elettorale dinamica, nuova, piena di entusiasmo che ha visto la partecipazione di centinaia di migliaia di donne e di uomini, di giovani in stretto rapporto con il mondo del lavoro. Nonostante tutto però è una buona percentuale se si tien conto che è una fomazione politica
appena nata. Che tiene insieme il Partito Comunista Francese, il Partito della Sinistra, La Sinistra Unita, la Federazione per un’ alternativa sociale ed ecologica (FASE).
Poi ancora la soddisfazione : Sarkosy, il Presidente della destra al 27,3% dietro al candidato del Partito Socialista (PS) Hollande al 28,6%.
Jean Luc Mélenchon e il FG hanno saputo immettere in questa campagna elettorale un’aria di speranza e di combattività che non possono fermarsi a questa elezione. La cosiddetta “rivoluzione delle e dei cittadini”, con la novità dei suoi slogans (“prendetevi il potere”, “largo al popolo” “disobbedienza al Trattato Europeo”…) ha offerto uno sbocco alla rabbia sociale e ridato dignità alle lavoratrici ed ai lavoratori, ricollegando i fili spezzati della rivoluzione francese : “prendiamoci la Bastiglia”… Per questa ragione non ci sarà nessun negoziato per il secondo turno del 6 maggio prossimo ma un appello a battere Sarkosy per continuare a prendere coscienza della necessità di una forza politica e sociale capace di contrastare il potere finanziario . Una forza poliutica in grado di prendere il potere, indipendentemente da chi sarà il Presidente eletto! Per il momento, infatti, il programma di Hollande – che lui stesso dice di non voler modificare – è un programma “soft” che non spaventa il potere finanziario.
Restano però da analizzare seriamente le ragioni per le quali 6 milioni e mezzo di francesi hanno votato per l’estrema destra, anche nelle regioni più a sinistra e all’interno della classe lavoratrice. Non è più sufficiente denunciare il razzismo e la xenofobia del FN, di invitare a guardare “l’altra/o” come una sorella o un fratello, perché le elettrici e gli elettori di Le Pen, la candidata del FN, non possono essere ritenute/i, tout court, orribili razziste/i o fasciste/i. Perché il grido di rabbia ha scelto di esprimersi nel voto al FN? E’ dovuto al fatto che si è ritenuto che “son tutti uguali tranne il FN”? Non è anche perché Marine Le Pen ha centrato la sua campagna elettorale sul rifiuto totale di questi politici, di questa Europa e sull’urgenza di cancellarli?
Ci siamo dimenticate/i il 60% di astensione alle elezioni europee o le grandi manifestazioni contro le politiche europee? Non dovremmo parlare più chiaro e in modo più radicale e più positivo di un’altra società possibile?
E non dimentichiamoci, neppure, che le cittadini e i cittadini francesi hanno già avuto esperienza di governi socialisti ( un tempo insieme al PCF!) che non hanno fatto meglio della destra ed hanno sperimentato il fallimento delle politiche socialiste europee. Così come non va dimenticato il voto alla destra nelle elezioni per il Parlamento Europeo.
Potrei dire, dunque, che il popolo ha la memoria corta e che non basta nè indignarsi nè resistere per costruire un altro mondo : serve il coraggio di volervo, serve chiamare le cose con il loro nome, in particolare la società in grado di dare davvero il potere alle e ai cittadini.
E le donne ? Un po’ più avvedute nei riguardi dell’estrema destra ma talmente deluse dall’attuale politica che restano scettiche sulle promesse di questo o quest’altro. E’ positivo che Melanchon abbia riconosciuto il femminismo come componente indispensabile della “rivoluzione delle e dei cittadini” , andando ben oltre le solite, banali frasi sulle “donne e sui loro diritti” che ci venivano “gentilmente” concesse fino ad ora. Proprio per questo penso che la necessità di un movimento femminista includente e radicale sia di tutta evidenza.
Josette Rome Chastanet IFE France
Testo in lingua originale (Traduzione a cura di IFE Italia)