Intervista a Nikos Xount di Argiris Panagopoulos
Samaras ha aperto ieri le consultazioni per la formazione di un nuovo governo con Pasok e altri partiti, mentre Syriza è già pronto per la sua battaglia, dopo la grande avanzata nelle elezioni di domenica, come principale partito di opposizione dentro il parlamento.
«Syriza ha fatto l'impossibile e continuerà a battersi per l'unità della sinistra contro il disastro che hanno provocato le politiche neoliberali delle troika», dice Nikos Xountis, europedutato di Syriza ed ex segretario di Synapsismos, la principale componente di Syriza, convinto che si stia aprendo una nuova stagione di lotte per Syriza e la sinistra europea.
Come avete valutato il risultato elettorale di domenica?
Syriza si batteva con il preciso obiettivo di andare a un governo di sinistra, e ci è andata molto vicino. Nuova Democrazia ha vinto con uno stretto margine e con il Pasok o altri potrà formare un nuovo governo. Chi farà parte di questo governo dovrà praticare tanti tagli e di sicuro cercherà di svendere il patrimonio pubblico che appartiene ai cittadini. Ma non sarà affatto facile per loro, perché la gente non accetta più la politica dei tagli. Il risultato di Syriza dimostra il radicamento della protesta sociale tra la gente comune. Siamo contenti per il nostro risultato elettorale e orgogliosi per la fiducia che ci hanno dato i cittadini in questo difficile momento.
Pasok insiste per la partecipazione di Syriza a un governo ecumenico, di unità o di salvezza nazionale...
Il ruolo di Syriza e quello di fare l'opposizione politica in parlamento e di lavorare con tutti i suoi mezzi e i suoi militanti con i movimenti, per far crescere la resistenza sociale nei luoghi di lavoro e nella società. Syriza non può partecipare a nessun governo con partiti che hanno votato e applicato i Memorandum. Non possiamo offrire l'alibi a Pasok e Nd per distruggere la nostra società. Samaras ha aperto già le consultazioni per la formazione di un governo con Pasok e Venizelos vuole fare il garante del nuovo governo. I due partiti hanno già la maggioranza, perché vogliono anche noi? I cittadini hanno voluto che Syriza avesse una presenza forte dentro il parlamento e noi faremo del nostro meglio per non tradire la loro fiducia. Abbiamo chiesto il voto per andare a un governo di sinistra e continueremo a batterci per questo. Abbiamo detto prima e durante la campagna elettorale, come diciamo anche ora, che i nostri avversari politici sono i partiti dei Memorandum, i banchieri e gli speculatori, non gli altri partiti di sinistra e la loro gente. Abbiamo dimostrato le grandi capacità della sinistra di fare politica e di coinvolgere i cittadini.
Però Syriza vuole trasformarsi in una nuova realtà politica...
Dobbiamo andare incontro alle aspirazioni della gente che ha lottato insieme a noi, gente che ha fatto sue le battaglie di Syriza e che ora vuole contare. Dobbiamo offrire a Syriza la possibilità di trasformarsi insieme al suo corpo elettorale. Le nostre componenti di appartenenza ormai sono troppo strette, quindi nel futuro prossimo Syriza aprirà la sua fase di trasformazione, da coalizione di forze distinte a un organismo politico unitario.
Avete qualche progetto anche per la politica europea di Syriza?
Le nostre lotte sono parte delle lotte della sinistra europea contro le politiche neoliberali. L'esperienza di Syriza sarà utile anche per il resto della sinistra europea. Prenderemo iniziative comuni con gli altri partiti di sinistra e il Partito della Sinistra Europea. Dobbiamo elaborare nuove proposte per battere le politiche dei tagli e la distruzione della stato sociale. Angela Merkel ha cercato di trasformare la Grecia in una cavia da esperimento per testare l'applicazione della sue politiche, mente noi abbiamo offerto l'esempio di Syriza proprio per contrastare queste politiche. A questo proposito credo che la sinistra europea debba intensificare la sue relazioni. Siamo stati molto contenti che per la chiusura della campagna elettorale siano venuti ad Atene il leader del Blocco di Sinistra portoghese Francisco Luca, l'eurodeputato della Sinistra Unita spagnola Willy Meyer e il segretario di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero. Siamo di fronte a una crisi europea che travolge i paesi del Sud Europa in una catastrofe sociale. Le sinistre devono unirsi, lottare insieme per l'Europa dei suoi popoli. Un'Europa sociale e solidale
da Il Manifesto, martedì 19 Giugno 2012