Il Partito della Rifondazione comunista è al fianco dei lavoratori della produzione culturale e dà il proprio sostegno e la propria adesione alla giornata di sciopero nazionale del 25 marzo contro la politica del governo Berlusconi.
Questo governo conosce bene il valore della cultura e della formazione. Tanto bene da voler impedire alle persone di sapere, di conoscere, di capire. Per questo si vuole impedire la circolazione delle idee, la libertà d’espressione e l’autonomia e l’indipendenza della cultura.
Per questo si smantella l’intervento pubblico in tutti i settori della conoscenza, della comunicazione, dei saperi e della cultura. Per questo si chiudono enti di ricerca e istituzioni culturali, si mette in ginocchio tutta la produzione culturale, si mettono a rischio migliaia di posti di lavoro, si distruggono professionalità di eccellenza.
Per questo si “chiudono i rubinetti”.
In una società realmente democratica la cultura costituisce un punto strategico fondamentale. Da essa dipendono i diritti di scelta e la formazione della coscienza critica del cittadino, dunque la sua reale libertà e capacità di incidere nello sviluppo sociale del Paese.
Insieme all’intero tessuto culturale quello che veramente è a rischio in questo paese è la democrazia stessa.
Mentre si tagliano le risorse per la scuola, l’università, la ricerca e la cultura, le spese militari in dieci anni sono aumentate del 49 percento. Il nostro paese ha bisogno di investimenti in cultura e conoscenza, non in armamenti, non di guerre.
Stefania Brai
Responsabile cultura Prc
Roma, 23 marzo 2011