RC La Spezia: "Su ACAM il solito vicolo cieco, basta con i ricatti"
Il risultato del consiglio comunale straordinario su Acam alla Spezia ci consegna un quadro assai preoccupante. Si venderà Acam Gas togliendo al gruppo Acam l'unica fonte di redditività e di sviluppo industriale importante, si privatizzerà Acam Ambiente gettando un ombra di incertezze sulla gestione dei rifiuti e non grande incertezza avvolge le sorti di Acam Acque, viste le contraddizioni tra Piano di Riassetto ed accordo Sindaci-Sindacati sul futuro dell'acqua, nonostante un referendum in cui 27 milioni di italiani hanno chiesto che rimanga pubblica.




A poco più di un anno dalla grande vittoria referendaria del 12 e 13 giugno 2011 quando milioni di nostri concittadini si pronunciarono in maniera chiara e inequivocabile sulla ripubblicizzazione del servizio idrico integrato e la fuoriuscita dell’acqua dal mercato e dalle logiche di profitto, sulla cancellazione in tariffa della remunerazione del capitale investito dal gestore… ci ritroviamo quasi punto e a capo. Perché la progettata operazione di fusione, meglio, incorporazione della nordestina ACEGAS-APS nell’emiliano romagnola HERA, con la partecipazione della Cassa Depositi e Prestiti, rappresenta solo l’ultimo anello di una serie di provvedimenti (del governo Berlusconi prima, del governo Monti poi) tesi a svuotare la carica autenticamente democratica del risultato referendario, diretto a riportare acqua e servizi pubblici locali sotto il controllo diretto dei cittadini.




