RC La Spezia: "Su ACAM il solito vicolo cieco, basta con i ricatti" 

Il risultato del consiglio comunale straordinario su Acam alla Spezia ci consegna un quadro assai preoccupante. Si venderà Acam Gas togliendo al gruppo Acam l'unica fonte di redditività e di sviluppo industriale importante, si privatizzerà Acam Ambiente gettando un ombra di incertezze sulla gestione dei rifiuti e non grande incertezza avvolge le sorti di Acam Acque, viste le contraddizioni tra Piano di Riassetto ed accordo Sindaci-Sindacati sul futuro dell'acqua, nonostante un referendum in cui 27 milioni di italiani hanno chiesto che rimanga pubblica.

 

Ma quel che è grave è che i Sindaci si impegneranno “a riadeguare i contratti di servizio ambientali secondo criteri di sostenibilità economica e finanziaria”. Perché serve un impegno su una cosa banalmente scontata? Evidentemente fino ad oggi c'è qualche sindaco che non ha pagato il dovuto ad Acam. Come se non bastasse si continua a strumentalizzare i lavoratori di Acam, ora sull'esito del referendum con cui si esprimeranno in merito all'accordo sindacale.


Le nostre proposte sono state chiarissime: mantenere pubblica l'azienda Ambiente ed Acqua, non vendere il Gas, attuare il Piano provinciale dei rifiuti vigente per quanto riguarda la discarica di servizio rigettando soluzioni alternative al percorso assunto dall'Amministrazione Comunale con l'adesione alla strategia Rifiuti Zero e chiedere la convocazione urgente dell'assemblea degli Azionisti per contabilizzare il danno finanziario causato ad Acam Ambiente da contratti di servizio in perdita, con verifica degli stessi negli ultimi 9 anni, a proporre che Acam fatturi direttamente ai Comuni tale perdita, recuperando così importanti risorse per evitare la vendita di pezzi del gruppo. 

Crediamo che non sia sufficiente dire che non ci sono le risorse, ogni Comune infatti può trattare un proprio piano di rientro con l'azienda. Chiediamo che venga riunita subito l'Assemblea degli azionisti per discutere questa proposta e che questa discussione sia pubblica e trasparente. Purtroppo sappiamo che per salvare l'azienda ci sarà un prezzo da pagare, il prezzo proposto nel piano di riassetto è per noi  troppo alto; la vendita del Patrimonio Industriale pubblico più importante della nostra provincia, la perdita di posti di lavoro, l'aumento delle tariffe, la privatizzazione dei servizi, secondo questo piano saranno  quindi i cittadini e i lavoratori a pagare il prezzo del debito del gruppo, ci sembra doveroso e responsabile che i Comuni  facciano ogni sforzo affinché questo prezzo serva almeno a non dilapidare il nostro patrimonio.

 Rifondazione comunista ha presentato un odg indipendente da quello della maggioranza, in cui abbiamo chiesto questi impegni, ma la sua bocciatura dimostra che c'è chi continua ad avere la verità in tasca e "senza se e senza ma", procede verso la dissoluzione dell'azienda. Sono anni che assistiamo a questo atteggiamento, in cui vengono preconfezionate soluzioni emergenziali e insindacabili, che forze politiche, lavoratori e cittadini devo semplicemente ratificare o prenderne atto, nonostante si siano inanellati una serie infinita di errori, da matrimoni falliti a piani industriali farsa.

 Questa chiarezza non l'abbiamo riscontrata in altre forze politiche come Sel, Pdci e Idv, che non hanno votato le nostre proposte, ma si sono allineati fedelmente sulla svendita dell'azienda. Esprimiamo inoltre la totale solidarietà ai lavoratori, liberi di scegliere consapevolmente sul proprio futuro.


Segreteria prov.le PRC La Spezia



Di seguito alcuni link ad articoli sulla battaglia relativa alla multiutility spezzina, una holding spa al cui interno vi sono azienda acqua e rifiuti a totale capitale pubblico, gas pubblica per il 51% (il 49% è di Italgas).


L’immagine su Facebook

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=290636444388804&set=a.133153810137069.24578.100003273527831&type=1&ref=nf


Accordo sindacale con i sindaci
http://www.cronaca4.it/politica/acam__questo_laccordo_sindacale_definitivo.htm


Comunicazione su contratto di solidarietà
http://www.cronaca4.it/politica/acam_contratto_di_solidarieta__riduzione_di_cinque_ore_dell_orario_di_lavoro.htm


Questione esuberi
http://www.ilsecoloxix.it/p/la_spezia/2012/11/14/APZfbbwD-acam_stop_licenziamenti.shtml



Di seguito anche l'odg di Rifondazione  presentato durante il consiglio comunale straordinario su Acam e respinto. L’odg è stato votato solo da Rifondazione comunista e M5S; Sel, Idv, Pd e Pdci compatti contro.

Il Consiglio comunale della spezia

Preso atto che

  1. Dai dati del Bilancio 2011 delle società legate al Gruppo ACAM, emerge il significativo miglioramento dei profili di redditività e del valore della produzione aziendale,
  2. che, nella Sintesi delle principali ipotesi del Piano di Riassetto del gruppo ACAM, viene affermato che “il risultato netto è negativamente influenzato dalla gestione straordinaria prevalentemente per l'effetto di svalutazioni di rettifiche di valori di attività”;
  3. nel Piano di Riassetto viene proposta la vendita del 49% di ACAM Ambiente,

l  si assume come obbiettivo il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata nel 2017, si chiede la riapertura della discarica di Vallescura come sito di servizio sino alla fine del 2012, prevedendo impianti esterni dal 2013;

  1. che l'accordo firmato tra Sindaci e Sindacati è incongruente con il Piano di Riassetto del Gruppo ACAM sul mantenimento dell'acqua pubblica, che tale Piano prevede l'aumento della tariffa idrica sulla base della diminuzione dei consumi, e che in tale accordo i Sindaci si impegnano “a riadeguare i contratti di servizio ambientali secondo criteri di sostenibilità economica e finanziaria”,

considerato che

  1. ACAM rappresenta un presidio produttivo importante in termini di occupazione e di prospettive economiche del territorio, eroga servizi essenziali per tutta la comunità provinciale,
  2. nel Piano di riassetto del gruppo ACAM viene proposta la vendita dei settori più redditizi, quali Gas ed Ambiente impoverendo quindi la società sia sotto il profilo patrimoniale sia su quello finanziario,
  3. nel Piano di riassetto del gruppo ACAM manca una prospettiva chiara ed industriale sul settore ambientale, che dal 2013 si prospetta una gestione privata non prevista dal Piano dei rifiuti vigente, che non si chiarisce il percorso di gestione dei siti di servizio con un prospetto di lungo periodo,
  4. il risultato referendario, ribadito dalla Sentenza della Corte, rimanda alla necessità di mantenere la gestione pubblica dell'acqua, il calcolo della tariffa dell'acqua non prevede automaticamente un aumento tariffario proporzionale alla riduzione dei consumi, che tale proposta è contraddittoria con le innumerevoli campagne di sensibilizzazione alla riduzione dei consumi idrici promosse dal nostro Comune;

Impegna IL SINDACO a

  1. Tutelare gli attuali livelli occupazionali sulla base di una riorganizzazione aziendale in relazione ad un piano industriale di rilancio produttivo e in relazione alla mission aziendale,
  2. non procedere con l'ipotesi di vendita delle Società del Gas,
  3. mantenere pubblica l'azienda ACAM Ambiente,

l  proporre all'Assemblea degli Azionisti un piano di rilancio della gestione del ciclo di rifiuti, a chiedere l'attuazione delle norme minime di legge in relazione agli obiettivi di raccolta differenziata,

l  chiedere l'attuazione del PPR vigente per quanto riguarda la discarica di servizio rigettando soluzioni alternative al percorso assunto dall'Amministrazione Comunale con l'adesione alla strategia Rifiuti Zero,

l  a chiedere la convocazione urgente dell'assemblea degli Azionisti per contabilizzare il danno finanziario causato ad ACAM Ambiente da contratti di servizio in perdita, con verifica degli stessi negli ultimi 9 anni, a proporre che ACAM fatturi direttamente ai Comuni tale perdita, recuperando così importanti risorse per evitare la vendita di pezzi del gruppo,

  1. il mantenimento del carattere pubblico dell'acqua e chiedere all'Assemblea dei Sindaci di avviare un'immediata revisione del Piano d'Ambito.



Gruppo della Federazione della Sinistra




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