di Massimo Villone
Come se la Costituzione non ci fosse. La proposta del senatore Marcello Pera sull'elezione di un'assemblea costituente è pericolosa perché illegittima e grottesca. Dettata da un ceto politico in disarmo
L'assemblea costituente è l'ultimo sasso lanciato nello stagno della politica. È stata proposta il 7 giugno scorso - a firma di Pera, già Presidente del Senato, e di altri senatori del centrodestra - con l'As (atto senato) 3348. Ha ricevuto attenzioni, alcune ovvie, altre meno.
Cade un velo. Non più aggiornare, modernizzare: formule che negli anni hanno accompagnato il dibattito, leggendo la riforma come modifica anche sostanziale, ma alla fine rispettosa delle architetture fondamentali della Carta. Invece, la proposta vuole «la riscrittura del testo costituzionale», come dice la relazione. Mentre gli artt. 5 e 6 richiamano esplicitamente una «nuova Costituzione» e il «passaggio a un diverso ordinamento costituzionale».