di Mario Sai
Nel nostro Paese sono due i processi, che spingono in alto le percentuali della disoccupazione, a cominciare da quella giovanile: uno di lunga durata, dovuto allo sciopero del capitale che rende la nostra economia sempre meno produttiva e innovativa (ne viene che l'85% delle assunzioni hanno basso contenuto professionale oltre che essere precarie); ed uno innescato dalle politiche con cui si affronta la crisi: taglio alla spesa pubblica e compressione dei consumi. A ciò si aggiunge il sistema Fornero: allungamento dell'età pensionabile ed accorciamento della durata degli ammortizzatori sociali, di cui gli esodati sono la prima conseguenza.
La risposta del Ministro a tutto ciò, se avesse avuto i fondi, sarebbe stato un reddito minimo garantito, giustificato con la difficile condizione giovanile, di fatto per arginare il prevedibile aumento della disoccupazione involontaria.