di Checchino Antonini
«La parola di Stefano, anche quando la leggi in solitudine e in silenzio, non è mai soltanto parola scritta, c'è una spinta all'oralità trasmessa dal fraseggio e dal ritmo, dalla "tornitura" delle parole, dalla ricerca delle assonanze... Sulla pagina si coglie una promessa di voce, di ritmo, di suono che viaggi nell'aria e faccia vibrare i timpani, ovvero incontri un corpo. Ecco, c'e` sempre un invito all'ascolto e all'incontro».
«Senza dubbio. La scrittura, per Stefano, sia quella propria che di altri scrittori, è sempre qualcosa da mettere in azione attraverso la voce, la presenza del qui ed ora di qualcuno che quelle parole le estrae dalla pagina per renderle suono.