di Fabio Marcelli
Ebbi modo di incontrare al Cairo, a settembre, all’epoca consigliere del presidente Morsi, Samir Morcos, intellettuale copto, laico e di sinistra. La sua era una posizione di tutto rispetto, tanto è vero che veniva considerato alla stregua di vicepresidente dell’Egitto. La sua funzione era quella di garantire l’unità nazionale, contribuendo alla creazione, dopo decenni di dittatura, di un senso comune, di un’identità condivisa di tutti gli Egiziani.