di Franco Fracassi
Non ci avevano detto che l’austerità avrebbe risanato i conti dello Stato e posto le basi per la crescita? La Banca d’Italia ha oggi annunbciato che il debito pubblico ha raggiunto la cifra record di 1.995 miliardi e cento milioni di euro, pari al 126,8 per cento del Prodotto interno lordo nazionale (anch’esso un record). Trentatremila euro a testa, compresi morenti e neonati, che gravano sulle nostre spalle. Se il governo Monti avesse dovuto raggiungere dei risultati eccezionali, di sicuro questo sarebbe stato uno di quelli, anche se in negativo.
Nell’anno di permanenza a Palazzo Chigi, l’ex rettore della Bocconi ha aumentato il debito di ottontotto miliardi e cinquecento milioni di euro, portandolo a sfiorare il muro psicologico dei duemila miliardi, ha fatto crescere la disoccupazione dall’8,5 al 10,8 per cento, ha fatto calare la propensione degli italiani a consumare (necessaria alla crescita) da più 0,4 a meno 2,4 per cento, ha depresso il Pil (-2,4%).