di Maria R. Calderoni
Commosso no, divertito no, fatto sognare no, portato davanti allo sbadiglio sì. E fatto rimpiangere il vero "X Factor", accidenti.
Sarà stato anche quel look nero-funerale, e quell'impareggiabile tono da bravi ragazzi che non hanno mai bigiato a scuola nemmeno una volta; sarà stata quella lezioncina a modo imparata diligentemente a memoria. Ma insomma, quando un barbudo Giuliano Ferrara, al termine del "Confronto", ha esclamato: <Va bene tutto ma la noia no>, ci siamo sentiti risarciti.
Cinque Piccoli Indiani che si tagliano come il burro. Perbene, "carini", con un sacco di buone intenzioni: il lavoro, il progresso, il futuro, la parità di genere, la produzione qualificata a pro di imprese e di giovani, il Pil ma anche il Bil (brand Puppato), l'immigrazione, i bambini, gli omosessuali, i matrimoni gay.
Senza dimenticare un''Europa con l'anima", la Patria e la Chiesa. Quest'ultima anzi rigrazia: per Bersani la prima figura del suo Pantheon personale è Papa Giovanni, per Vendola il card. Martini (e Tabacci ci mette De Gasperi e Laura Puppato Tina Anselmi, estremisticamente spingendosi però fino a Nilde Iotti).