di Francesco Favolini

Sono più di due milioni gli occupati stranieri, concentrati specialmente nelle aree settentrionali: oltre mezzo milione in Lombardia, più di duecentomila in Emilia-Romagna, Piemonte, Lazio e Veneto. L’Italia ospita più di due milioni di occupati stranieri, la maggior parte concentrati nelle aree settentrionali: oltre mezzo milione nella sola Lombardia, più di

duecentomila in Emilia-Romagna, Piemonte, Lazio e Veneto.

Dal 2008 al 2011 si è assistito, in Italia, a un aumento del tasso di disoccupazione di 3,4 punti percentuali passando dall’8,1% all’11,5%, con 291mila immigrati senza lavoro. Nel triennio preso in esame un nuovo disoccupato su quattro ha origini straniere. La crisi economica sembra, però, non aver fermato la voglia di fare impresa da parte degli immigrati: gli attuali 402mila imprenditori di origine straniera (il 9% di tutti gli imprenditori in Italia) sono aumentati del 3% dal 2010. Tra lavoro dipendente e autonomo gli stranieri, secondo alcune stime, contribuirebbero alla formazione del 12,1% del Pil nazionale, toccando il 15% in Umbria e superando il 14% in Veneto, Piemonte, Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna. È il quadro delle informazioni significative del fenomeno migratorio in Italia e del loro impatto sull’economia nazionale, elaborate dalla Fondazione Leone Moressa sulla base degli ultimi dati a disposizione.

Gli stranieri sono occupati prevalentemente in lavori dalla media e bassa qualifica: quasi un terzo è impegnato in professioni non qualificate. Tra le prime professioni più ricoperte da stranieri, sembra che molti mestieri manuali siano stati snobbati dagli italiani, lasciando progressivamente il posto agli stranieri, con una vera e propria sostituzione. I nuovi ingressi di stranieri superano gli abbandoni degli italiani nella ristorazione (cuochi, camerieri, baristi), nell’industria e nelle figure di saldatori, montatori e lattonieri. Si registra una perfetta sostituzione nel commercio ambulante e nelle professioni di laccatori, palchettisti e pittori. È una sostituzione parziale per i magazzinieri, manovali edili, muratori, carpentieri, ponteggiatori, pavimentatori, idraulici, installatori.

Nel Belpaese sono complessivamente tre milioni i contribuenti nati all’estero che dichiarano oltre 40 milioni di euro: il 7,9% di tutti i contribuenti, il 5,1% del redditi dichiarati. Gli stranieri dichiarano mediamente 12.507 euro e si tratta quasi esclusivamente di redditi da lavoro dipendente. I nati all’estero nel 2009 pagano di Irpef quasi 6 miliardi di euro, che equivale a 2.810 euro a testa. Oltre a contribuire allo sviluppo economico, gli stranieri concorrono ad abbassare l’età della popolazione italiana. Non solo i 4,5 milioni di stranieri residenti sono mediamente giovani, ma di tutte le nascite quasi il 14% è nato da genitori stranieri. C’è una stima che prevede una presenza di giovani stranieri superiore a 650mila giovani di seconda generazione, cioè minori che per la nostra giurisdizione sono considerati cittadini stranieri pur essendo nati nel territorio italiano.


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