di Gianmario Leone

Il questore Enzo Mangini ha disposto il divieto di manifestare «sotto la prefettura e nelle relative adiacenze» in occasione del vertice di oggi a Taranto sulla vertenza Ilva a cui prenderanno parte i ministri Clini e Passera. Per l'intera giornata sarà «vietato il transito e la sosta dei veicoli nei pressi del palazzo del governo e nelle aree circostanti. Non saranno consentiti neanche cortei»». Un provvedimento che forse era scontato ma che ha il sapore dell'ingiustizia. Di fatto, si proibisce così ai cittadini di farsi sentire dai rappresentanti del governo, di poter formulare richieste, di pretendere un futuro migliore senza più veleni per i propri figli, di chiedere verità e giustizia.

È chiaro, infatti, che il divieto imposto dalla questura è diretto alla manifestazione cittadina indetta dal Comitato lavoratori e cittadini liberi e pensanti, a cui avevano aderito diverse associazioni ambientaliste e civiche da anni presenti sul territorio.
Il corteo sarebbe dovuto partire dietro l'ormai famosa Apecar, divenuta il simbolo della battaglia per «il risveglio di Taranto», alle 8.30 da piazza Castello per concludersi o sotto la prefettura o nella adiacente piazza della Vittoria. Doveva essere una «grande manifestazione pacifica, anche con i bambini, per dire grazie al gip Todisco - avevano annunciato i promotori - e protestare perché i ministri saranno a Taranto non per tutelare i diritti dei cittadini e dei lavoratori, ma per salvaguardare gli interessi dell'Ilva, continuando a fare pressioni antidemocratiche nei confronti della magistratura». Notificato il divieto, il comitato ha indetto una conferenza stampa nel pomeriggio in un noto parco cittadino. Annunciando che oggi sarà comunque in piazza per una nuova assemblea pubblica.
Pittoresche le motivazioni addotte dalla questura nell'ordinanza. Due dei portavoce del Comitato, parlando con i giornalisti (peraltro molto contestati, per essere stati assenti o complici per decenni) hanno ironicamente dichiarato che «se il nostro Apecar è un pericolo i veleni che respiriamo possiamo invece respirarli a pieni polmoni». In un passaggio dell'ordinanza del questore si fa infatti implicito riferimento all'ormai famoso treruote, quando si legge «con divieto di utilizzo di veicoli che in presenza di gruppi di manifestanti potrebbero costituire pericolo per la sicurezza e l'incolumità pubblica». «Questo significa - hanno concluso - che il nostro Apecar ha fatto più danni di un F-35: alla fine domani ce lo porteremo in spalla».
Intanto anche ieri all'esterno dell'Ilva si sono svolte due ore di sciopero, indette da Fim e Uilm, con blocchi sulla statale 7 Appia, adiacente allo stabilimento, e sulla statale 106. Lo sciopero ha riguardato i reparti Tna, Tub, Laf, Erw, Riv, Pla, Fna, Mag Spe, Mag Gen, Staff, Manutenzioni Area Ghisa e aziende dell'Appalto, a cui avrebbero aderito 1.200 lavoratori. È stata la terza giornata di manifestazioni indette da Fim e Uilm, che proseguiranno anche quest'oggi, con la Fiom Cgil che continua a non aderire perché «rischiano di costituire un attacco alla magistratura».
Prosegue dunque il fuoco incrociato tra i sindacati, con Fim e Uilm che sostengono che «gli iscritti Fiom dei reparti in sciopero hanno aderito alla nostra proposta. I vertici si oppongono allo sciopero ma i loro iscritti la pensano diversamente». Ribadendo come lo sciopero «non é contro la magistratura, ma per una soluzione che preservi occupazione, garantisca bonifiche e riqualificazione industriale, un ambiente salubre e l'utilizzo della miglior tecnologia disponibile. I nostri nemici sono disoccupazione e inquinamento, non la produzione dell'acciaio». Una tesi che però scricchiola vistosamente quando il segretario nazionale della Uilm, Rocco Palombella, dichiara poche ore dopo che «l'esperienza di Taranto insegna che nel prossimo futuro è indispensabile una specifica legislazione da parte di governo e parlamento che limiti la discrezionalità del gip quando viene messa in discussione la politica nazionale del paese, industriale o estera che sia».

 

da il manifesto

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