di Alessia Bottone

Buongiorno Ministro Fornero, mi chiamo Alessia Bottone, ho 26 anni e sono disoccupata. La mia storia è stata già raccontata da alcuni giornali, ma vorrei parlarne anche con Lei. Dopo aver lavorato come cameriera da quando avevo 16 anni, dopo essermi laureata, dopo aver abitato in sette paesi diversi facendo stage non retribuiti, dopo aver imparato l’inglese, il francese e lo spagnolo e dopo aver fatto un tirocinio alle Nazioni Unite, sono tornata in Italia perché ho finito i miei risparmi ma anche perché speravo di riuscire a inserirmi nel mondo del lavoro. Nella realtà sono disoccupata da sette mesi, lavoro due giorni al mese come cameriera (se mi chiamano).

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di Costanzo Ranci

La discussione pubblica sulla recessione economica del nostro paese continua a eludere un punto decisivo: il fatto che la contrazione occupazionale sia molto più forte nel lavoro autonomo che nel lavoro dipendente. Si tratta di una tendenza già chiara sin dal 2010, quando, secondo i dati dell’Archivio statistico delle imprese attive dell’Istat, il decremento fu del 4,7 per cento per gli indipendenti contro il -1,5 per cento dei lavoratori dipendenti, con una forte concentrazione della crisi nelle microimprese (sino a 9 addetti) con tassi di contrazione pari al 15 per cento. Il trend appare confermato anche recentemente: la rilevazione dell’Istat sulle forze di lavoro registra, nel primo trimestre 2012, una contrazione occupazionale

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di Roberta Fantozzi
Dopo la riforma delle pensioni, la manomissione dell’articolo 18, l’aumento della benzina, l’aumento dell’Iva, l’Imu sulla prima casa, il governo Monti, con il decreto legge sulla spending review, colpisce con tagli pesanti anche sanità, pubblico impiego, istruzione ed enti locali, proseguendo così a tappe accelerate il disegno di devastazione sociale iniziato dal precedente governo Berlusconi.
Nel testo definitivo del decreto approvato dal Consiglio dei Ministri misure e tagli (26 miliardi, di cui 4,5 nel 2012, 10,5 nel 2013 e 11 nel 2014) che compromettono diritti costituzionalmente garantiti come quello alla salute:
Taglio di 7,2 miliardi a regioni (3,2 mld), comuni (2,5 mld) e province (1,5 mld);
Taglio di 5 miliardi alla sanità pubblica con la chiusura dei piccoli ospedali, la riduzione di decine di migliaia di posti letto, il risparmio sulla spesa farmaceutica e su quella su beni e servizi;
Taglio delle piante organiche nel Pubblico Impiego (10% dipendenti, 20% dirigenti) che produrrà di fatto il licenziamento di decine di migliaia di dipendenti pubblici.  Inoltre, è prevista la riduzione degli spazi di lavoro negli uffici al limite del soffocamento.

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Car* compagn*,

vi inviamo in allegato (pdf) il volantino prodotto dal dipartimento nazionale Lavoro e Welfare sull'ultima "porcata" del governo Monti, il decreto legge sulla spending review.
Di seguito trovate anche il testo del volantino.
 
Un caro saluto,
Roberta Fantozzi, responsabile nazionale Lavoro e Welfare
Antonio Ferraro, responsabile nazionale Politiche Sociali

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di Enrico Galantini

La manifestazione di Cgil, Cisl e Uil, rimandata di due settimane per il terremoto in Emilia-Romagna, ha avuto davvero successo nonostante un sole implacabile. La pazienza dei sindacati, che pure hanno dimostrato grande senso di responsabilità davanti a una situazione difficile come quella che il paese sta passando, sembra arrivata al limite. La vicenda degli esodati è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

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