Rifondazione Comunista è al fianco del sindacalista e scrittore modenese Giovanni Iozzoli, che il 7maggio è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Modena a pagare circa 20mila € alla nota azienda Italpizza, che lo aveva querelato per diffamazione aggravata.

Giovanni Iozzoli attraverso i suoi articoli ha raccontato una dura vertenza sindacale e la lotta di lavoratrici e lavoratori per uscire da una condizione di precarietà e lavoro povero, criticando le politiche occupazionali e le relazioni sindacali tenute dalla azienda.

Per noi questa non è una colpa, anzi grazie agli articoli di Giovanni Iozzoli l’opinione pubblica ha conosciuto le motivazioni alla base della vertenza sindacale ed ha potuto apprezzare il miglioramento delle condizioni di lavoro che la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori è riuscita ad imporre.

Condannare Giovanni Iozzoli a questa pesante sanzione significa condannare il giornalismo di inchiesta e il diritto dell’opinione pubblica ad una informazione completa e non subalterna ai potentati di turno. Questa sentenza di condanna non riguarda solo Giovanni Iozzoli ma interessa l’intero mondo del lavoro, e per questo il Partito della Rifondazione Comunista sostiene Giovanni Iozzoli e aderisce alla petizione in sua solidarietà: https://www.change.org/p/solidariet%C3%A0-a-giovanni-iozzoli

Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Stefano Lugli, co-segretario regionale Emilia-Romagna
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea

Condividi

Cerca

App XI Congresso

Telegram Rifondazione

telegram-appprc190

Skill Alexa

191016lavoro

Conferenza lavoratrici e lavoratori 2021

Sostieni il Partito


 

COME SOTTOSCRIVERE

  • tramite bonifico sul cc intestato al PRC-SE al seguente IBAN: IT74E0501803200000011715208 presso Banca Etica.
  • attivando un RID online o utilizzando questo modulo
  • con carta di credito sul circuito sicuro PayPal (bottone DONAZIONE PayPal sopra)

Ricordiamo che le sottoscrizioni eseguite con la causale erogazione liberale a favore di partito politico potranno essere detratte con la dichiarazione dei redditi del prossimo anno