Per la prima volta si è riusciti a costruire un larghissimo schieramento contro l'autonomia differenziata ma immediatamente assistiamo al tentativo di intorbidire le acque da parte di chi in passato ha avallato i disegni di divisione del paese ed è stato complice dei leghisti.
Venerdì scorso è stato depositato in Cassazione un quesito abrogativo dell'intera legge Calderoli.
Giovedì però sono stati presentati nella commissione della Regione Emilia Romagna, e poi sono stati fatti propri dalle altre regioni governate dal centrosinistra, dei quesiti che solo parzialmente intervengono sulla legge lasciandola sostanzialmente immutata nei suoi aspetti più gravi
Lo diciamo chiaramente: i quesiti parziali azzoppano la lotta contro l'autonomia differenziata e appaiono il colpo di coda di chi nel centrosinistra e nel PD nel passato ha fatto da sponda alla Lega. Non a caso partono dalla Regione di Bonaccini e vengono fatti propri da presidenti che per anni sono stati, anche a sud, a dir poco latitanti.
Noi non abbiamo polemizzato sulle responsabilità del passato in nome dell'unità nella lotta presente ma sentiamo il dovere di denunciare l'ambiguità delle forze politiche che propongono questa iniziativa. Invitiamo Schelin e Conte a intervenire.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Tonia Guerra, responsabile campagna contro autonomia differenziata del Partito della Rifondazione Comunista

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