RIPARTIAMO!

La direzione nazionale di Rifondazione Comunista, in attuazione delle indicazioni di lavoro emerse in occasione della recente Conferenza di Organizzazione, impegna se stessa e tutte le articolazioni del partito ad un lavoro di riorganizzazione della propria presenza politica e del funzionamento delle proprie strutture con l’obiettivo di un salto di qualità nella costruzione di proposta e iniziativa politica, di proiezione esterna, di iniziativa di massa, di capacità di radicarsi nel tessuto sociale.

Dobbiamo produrci in un cambio di passo, rispetto ai molti ritardi e inadeguatezze che abbiamo, tra questi il dato di un partito che in non poche situazioni si dimostra capace di resistere ma incapace di sviluppo, di delineare una prospettiva politica e di lavoro, di un partito che finisce così per perdere peso insieme ai processi di crisi della politica.

Bisogna attrezzarsi a svolgere un ruolo attuale, a cogliere i segni di novità, a lavorare sulle controtendenze sapendo che gli spazi di ripresa sociale e politica esistono anche in relazione e nella misura in cui si è in presenza di una soggettività politica organizzata. Rifondazione Comunista intende essere in campo con i suoi tratti irrinunciabili di autonomia e di originalità, senza scadere nell’autoreferenzialità e nell’idea, del tutto fuori luogo, dell’autosufficienza ma, al contrario, con senso di apertura e unità per quanto riguarda la costruzione di un soggetto plurale della sinistra antiliberista e alternativa. La gravissima crisi economica, occupazionale e sociale che stiamo attraversando spinge in direzione di una radicalizzazione sociale e politica. Una parte del Paese comincia a rendersi conto che la strada per l’uscita dalla crisi indicata dal governo Renzi, peggio che ai tempi di Berlusconi e dei governi precedenti, è una strada che non dà alcun impulso all’economia e all’occupazione ma, al contrario, si risolve in tagli della spesa pubblica, dello stato sociale, dei redditi medio bassi, dei posti di lavoro. Una strategia fallimentare causa di crescenti contraddizioni, resistenze, movimenti di riappropriazione dello spazio pubblico così come del resto avviene in altre parti d’Europa, in Grecia, Spagna e altri paesi ancora. Dopo anni in cui siamo indietreggiati si delinea una apertura di squarci sociali significativi ai fini di una battaglia di cambiamento nonché di un recupero di soggettività e di ruolo politico.

Oggi abbiamo la possibilità di lavorare ad una prospettiva ricostruttiva. L’impegno del partito tutto deve andare nel senso di un’organizzazione più strutturata, più funzionante, più efficace. A tal fine la direzione nazionale - fatto salvo quanto emerso in sede di Conferenza di Organizzazione: il partito del radicamento sociale, l’internità e l’impegno di promozione del conflitto sociale, l’azione politica in rapporto alla vita concreta delle persone, le pratiche solidaristiche, mutualistiche, di autorganizzazione in alternativa ai processi di distruzione sociale - individua le seguenti priorità operative e organizzative:

1) un più puntuale rapporto con i regionali e le federazioni da parte dei settori di intervento e di direzione politica nazionale non solo in termini di costante flusso di proposte e sollecitazione di iniziative ma in termini di interscambio, contatti diretti, di verifica del lavoro svolto. In particolare viene costituito un ufficio organizzativo, composto da compagne/i volontari, preposto alla ripresa di un sistematico lavoro di organizzazione e riorganizzazione in rapporto con le istanze regionali e provinciali del partito. A ogni realtà territoriale viene chiesto di individuare la figura di un responsabile organizzativo;

2) una ripresa immediata della campagna di tesseramento. Bisogna recuperare i non pochi ritardi che ci sono in diverse realtà. Al di là di contattare tutte le iscritte e gli iscritti precedenti va prestata particolare attenzione alla promozione di una nuova generazione di iscritti – importante da questo punto di vista la Conferenza nazionale dei Giovani Comunisti del 24/25 ottobre - in maniera tale da migliorare la nostra fisionomia politica. Oltre a organizzare feste del tesseramento o momenti assembleari, in cui porre esplicitamente la questione dell’adesione al partito, proponiamo una giornata – la seconda settimana di ottobre - di mobilitazione politica e di raccolta di adesioni con l’allestimento di gazebo o altre modalità di presenza in tutte le principali piazze d’Italia;

3) il miglioramento dei canali di comunicazione interna ed esterna. Senza rinunciare al rapporto con i media dobbiamo fare leva innanzitutto su una nostra iniziativa autonoma, in particolare sulla predisposizione di newsletter, siti internet o quant’altro. Occorre che ogni realtà, territoriale, provinciale, regionale, predisponga da subito la raccolta, l’aggiornamento, l’ampliamento dell’indirizzario mail (diviso tra iscritti, simpatizzanti ed elettori vari). I database dovranno essere messi a disposizione per la formazione del database nazionale e l’implementazione della newsletter. Il partito si impegna per la ripresa a breve della pubblicazione di una pubblicazione online;

4) la predisposizione di una politica dell’autofinanziamento, carente in tutta una serie di realtà. Occorre dotarci di un piano di reperimento delle risorse che vada dalle feste di partito (dove non si fanno feste locali si faccia almeno una festa regionale), cene di autofinanziamento, sottoscrizioni, mercatini dell’usato, organizzazione della raccolta dei RID, apertura centri di assistenza fiscale, rilancio della campagna per il versamento del 2 per mille 2016 (dopo lo straordinario risultato 2015), ecc.;

5) la programmazione da parte delle strutture di direzione regionale di momenti di formazione rivolti in particolare alle compagne e ai compagni più giovani facendo riferimento alle risorse e alle responsabilità messe a disposizione dal livello nazionale;

6) la riorganizzazione delle nostre sedi o di altri luoghi di iniziativa in funzione di un rilancio del Partito della Rifondazione Comunista nella società e nei luoghi di lavoro (a tal proposito importante la costruzione delle Conferenze sul lavoro, il non lavoro, la precarietà), nei luoghi del conflitto sociale, di una nostra maggiore rispondenza alla domanda di utilità sociale e politica, alla ricostruzione di forme di aggregazione e percorsi di politicizzazione (sportelli sociali, per il diritto alla casa, diritti dei migranti, centri di assistenza fiscale, centri ricreativi culturali, gap, ecc.).

La direzione nazionale, per l’approfondimento delle questioni di cui sopra oltre che degli obbiettivi di lavoro indicati dalla Conferenza di Organizzazione impegna il partito alla partecipazione e alla riuscita dei dibattiti, seminari, incontri vari programmati in occasione della festa nazionale di Firenze – “Ripartiamo!” in programma dall’11 al 13 di settembre.

Roma, 5 settembre 2015

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Relazione di Ezio Locatelli