torino-allarme-bomba-piazza-san-carlo-1170x700-300x179di Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc di Torino -
La questione è molto semplice. Ammassare 30 mila tifosi in una piazza di 12 mila metri quadrati vuol dire dilatare a dismisura il rischio di incidenti gravi . Questo è quello che è successo sabato sera a Torino, la ragione di fondo dei 1527 feriti, 900 dei quali feriti da cocci di vetro, senza che Prefetto, Questore e Sindaca Appendino abbiano avuto alcunché da ridire. Poteva succedere di peggio. Vedete la differenza? Il primo maggio tutti impegnati a impedire, a viva forza, l’entrata in piazza San Carlo di un pezzo del corteo del Primo Maggio, per il timore di contestazioni verbali. Sabato nulla da dire per una piazza, la stessa San Carlo, affollata all’inverosimile, trasformata in una polveriera. Invece che riconoscere l’errore marchiano, il gioco in questi giorni è allo scaricabarile oppure si invocano misure repressive risibili tipo quelle rivolte contro l’ultima ruota del carro, i venditori ambulanti di bibite varie. Basta con le fanfaluche. Quanto accaduto a Torino è di una tale gravità che non può rimanere senza che siano accertate le reali mancanze e responsabilità.

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