di Ezio Locatelli -
Non è che l’inizio. Dopo la riuscita dei tantissimi banchetti di raccolta firme contro il caro bollette che si sono tenuti in tutta Italia l’impegno di Rifondazione Comunista deve essere quello di allargare ulteriormente la mobilitazione contro il peggioramento della condizione di esistenza materiale, l’insostenibilità del costo della vita quotidiana per decine di milioni di persone. Basta con la retorica della ripresa economica che pone a carico dei soli lavoratori dipendenti, dei pensionati, delle classi meno abbienti il carico della crisi economica e sociale col risultato di un aumento spaventoso delle disuguaglianze, di un ampliamento delle aree investite dalla povertà, precarietà e disoccupazione. La centralità dell’intervento su questi temi sociali, del costo della vita in costante aumento, va sospinta in avanti nelle prossime settimane in risposta ad uno scontento popolare, ad una domanda di cambiamento oggi privi di qualsiasi risposta da parte del governo e dei poteri dominanti. Allarghiamo l’iniziativa, organizziamo la mobilitazione sociale. Andiamo davanti ai luoghi di lavoro, nei caseggiati popolari, nelle piazze, nei mercati. Torniamo tra la gente, tra i nuovi proletari. Solo così può rinascere una nuova soggettività di sinistra di alternativa. Queste due giornate di mobilitazione siano soltanto l’inizio di un processo di costruzione di un fronte largo di lotta e di cambiamento.