skydi Viviana Pizzi
Di censura in tv ne avevamo già parlato e anche del regolamento della par condicio che l’Agcom avrebbe fatto scattare dal 24 dicembre. Noi però ci chiediamo in cosa consiste se la democrazia poi regolarmente non viene rispettata. Con un Pdl che dal primo al 23 dicembre è stato presente per circa dieci ore con il 40% del tempo, un Pd per sei ore e 45 minuti e Mario Monti che tra il ruolo tecnico e quello politico arriva a otto ore in totale.
Sia sulla Rai che a Mediaset a soffrirne era la Rivoluzione Civile di Ingroia e il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo.
IL CONFRONTO E IL CASO SKY
Ora però a completare il quadro della censura ci si mette anche la pay tv sky. Che ha organizzato un confronto tra i candidati premier visibile anche in chiaro su Cielo invitando solamente Berlusconi, Bersani e Monti.

Del Movimento Cinque Stelle non avrebbe saputo chi invitare visto che non hanno ancora ufficializzato chi sarà il candidato premier. Uno certo però lo hanno trascurato e si chiama ancora una volta Antonio Ingroia, il leader del neonato movimento “Rivoluzione Civile” che si pone in antagonismo a tutte e tre gli altri candidati.
I dirigenti di Sky però o non ci hanno pensato o hanno finto di non farlo non pensando minimamente di chiamare in causa l’outsider.
Gli altri tre leader, quelli ufficialmente invitati, hanno ringraziato accettando in coro pronti a rispondere alle domande del direttore Sarah Varetto che ha annunciato l’iniziativa in una conferenza stampa dedicata alla presentazione del palinsesto elettorale della rete All News.
“Puntiamo – ha dichiarato - a realizzare il confronto con tutti e tre l’8 febbraio, puntiamo a fare un evento riprendendo l’esperienza di quanto fatto per le primarie”.
La cosa da sottolineare è che proprio il direttore si è lasciato scappare la frase “tutti e tre” come se la presenza di Antonio Ingroia, come candidato premier di “Rivoluzione Civile” non fosse affatto necessaria. Un attacco non soltanto alla buona informazione (che dovrebbe prevedere le interviste a tutti i candidati premier) ma l’ennesimo esempio di censura di una parte politica.
LA REAZIONE DI ANTONIO INGROIA
Come ormai chi lo segue si è abituato a vedere il leader di Rivoluzione Civile ha commentato usando poche parole la “questione confronto”.
"Su Sky hanno invitato tutti - ha sottolineato - per un confronto tranne noi. La nostra Rivoluzione Civile è stata cancellata". Parole amare che constatano ormai una censura di una parte politica iniziata ancor prima che la stessa nascesse.
LE REAZIONI DEL WEB
Non si è fatta attendere la reazione delle decine di migliaia di utenti che in questi giorni si sono iscritti alle pagine collegate alla “Rivoluzione Civile”. Alcuni di essi non hanno fatto passare tempo. Tra questi il docente precario salernitano Giuseppe Tuozzo da anni in prima linea contro quelli che lui crede essere “schiaffi alla democrazia” e ingiustizie. Ha inviato nella giornata di oggi una lettera all’amministrazione di Sky che recita:
“Salve sono un abbonato Sky da diversi anni. Ho appena saputo che l’otto febbraio ci sarà un confronto in tv tra i candidati Berlusconi, Monti e Bersani. …. E Ingroia????
Come mai il candidato premier di Rivoluzione Civile non è stato invitato? Non condivido questa censura mediatica, se non invitate anche il dottor Ingroia farò immediatamente la disdetta dell’abbonamento e con me altre persone contrarie alla censura!!!”
E’ stata pubblicata sulle diverse pagine di sostegno a Ingroia e fino ad ora, nel giro di poche ore, 400 persone si sono impegnate a fare la stessa cosa qualora non si provveda ad aprire il confronto a tutti.
Questa è invece la lettera di disdetta pubblicata su “Il Fatto Quotidiano” dal giornalista Gianfranco Mascia indirizzata ancora una volta a Sky Italia.
“Sono un vostro abbonato e vi scrivo perchè ho letto dalle agenzie di stampa che l’8 febbraio ci sarà probabilmente un confronto a tre tra i candidati premier Silvio Berlusconi, Mario Monti e Pierluigi Bersani. Lo ha annunciato il direttore del vostro canale all-news Sky Tg24, Sarah Varetto, spiegando anche che c’é la disponibilità dei tre leader. Se la notizia dovesse essere confermata, vi annuncio che riceverete immediatamente la mia disdetta da vostro abbonato. La libertà di informazione deve essere una garanzia per un canale come il vostro e, l’esclusione della presenza al dibattito di Antonio Ingroia e del candidato premier del Movimento 5 Stelle (che nei prossimi giorni verrà annunciato) dimostrerebbe che non è vostro interesse rispettare i diritti sanciti dall’articolo 21 della Costituzione Italiana”.
Nei commenti al suo blog è possibile aderire alla protesta. E dalla pagina di Rivoluzione civile al link arriva la petizione di firme per chiedere che Ingroia venga invitato al dibattito.
Insomma la richiesta di democrazia che arriva dal web è tanta. L’Italia, anche quella che non segue la rete, ha diritto a conoscere tutta la verità su chi la potrebbe governare. Non si possono nascondere le opportunità che vengono proposte sia che si chiamino Ingroia sia che si chiamino Monti.
Purtroppo però nel nostro paese la libertà di stampa sta assumendo il valore dell’utopia.

da Infiltrato.it

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